La commissione Cultura e Istruzione del Parlamento europeo chiede di sviluppare una strategia comunitaria per i videogiochi. L’obiettivo è quello di consolidare l’ecosistema videoludico europeo, trattenendo i talenti e accrescendo il ruolo dell’Ue in un settore ormai strategico anche per la formazione dei giovani.
L’iniziativa dell’Europarlamento
Più nello specifico, con un testo adottato all’unanimità gli eurodeputati invitano la Commissione e il Consiglio a riconoscere il forte potenziale di crescita e innovazione dell’ecosistema nei Paesi dell’Unione e a sviluppare una strategia europea a lungo termine. I membri dell’Europarlamento chiedono di aumentare il numero di produzioni di videogiochi e sottolineano che i criteri di finanziamento dei programmi Europa Creativa e Horizon Europe non sono sempre adatti alle esigenze delle piccole e medie imprese del settore.
Il testo inoltre suggerisce di incrementare il sostegno nazionale agli sviluppi locali di videogiochi attraverso esenzioni dalle norme europee sugli aiuti di Stato. Allo stesso modo, la commissione sottolinea che l’industria videoludica europea “sta attualmente lottando con una carenza cronica di talenti” e chiede soluzioni per sviluppare e trattenere i professionisti europei. Invitando a promuovere videogiochi che mettano in mostra i valori, la storia e la diversità europea, i deputati sottolineano il potenziale “di contribuire al soft power dell’Ue“. Proprio come gli sport anche i Videogiochi e gli e-sport devono promuovere valori come il fair play, la non discriminazione, la solidarietà, l’antirazzismo, l’inclusione sociale e la parità di genere.
Colmare l’assenza di una strategia ad hoc
“Sebbene metà degli europei siano videogiocatori, il settore non beneficia di una strategia dedicata a livello europeo, che si tratti di proteggere la proprietà intellettuale, canalizzare gli investimenti o promuovere il nostro know-how”, ha dichiarato la relatrice Laurence Farreng dopo il voto. “I videogiochi rappresentano oggi un enorme settore culturale, che unisce arte, tecnologia e interazione. Hanno un grande potenziale in termini di economia, soft power, educazione e connessione intergenerazionale. Sono soddisfatta dell’esito di questa votazione, che invia un forte segnale a favore dell’ecosistema dei videogiochi”, ha concluso Farreng.
Le altre proposte della commissione Cultura e istruzione dell’Europarlamento comprendono: creazione dell’Osservatorio europeo dei videogiochi per fornire ai responsabili delle decisioni e alle parti interessate dati armonizzati e raccomandazioni per lo sviluppo del settore; creazione di un archivio dell’Ue per conservare i videogiochi europei più significativi dal punto di vista culturale e garantirne la giocabilità in futuro; l’uso dei videogiochi e degli e-sports nelle scuole, come mezzo per sviluppare l’alfabetizzazione digitale, le competenze trasversali e il pensiero creativo, parallelamente alla sensibilizzazione degli insegnanti su un prezioso strumento didattico; un piano per affrontare le sfide del settore, come il doping e le partite truccate nelle competizioni di gioco professionali e negli e-sports; avvertenza dei rischi per la salute derivanti dall’uso intensivo di videogiochi ed e-sports.