L'INTERVENTO

Protezione civile, Curcio: “Innovazione tecnologica fondamentale per proteggere i territori”

Il Capo dipartimento accende i riflettori sulle potenzialità in termini di monitoraggio e anticipazione di eventi disastrosi nonché per la lotta al cambiamento climatico. E sui finanziamenti: “L’esperienza dimostra che quando si hanno percorsi e obiettivi chiari i fondi si trovano”

Pubblicato il 07 Ott 2022

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Per la Protezione civile “l’innovazione tecnologica è fondamentale, perché si inserisce in un percorso, in un processo di conoscenza del territorio, di approfondimento della conoscenza dei rischi già noti: parliamo del rischio sismico, idrogeologico, e le nuove sfide con gli effetti del cambiamento climatico sulle nostre comunità”. Lo ha affermato Fabrizio Curcio, capo dipartimento della Protezione civile, a margine di una iniziativa al salone Earth Technology Expo di Firenze.

“Quello degli investimenti è un tema rilevante”

“Il tema degli investimenti su queste nuove tecnologie – ha osservato – è più che altro proporre schemi chiari: l’esperienza ci dimostra che quando si hanno dei percorsi chiari, e si capisce bene dove si vuole arrivare, qual è l’obiettivo, poi il finanziamento si trova. Quindi è importante ora capire il fenomeno dal punto di vista scientifico, immaginare dei processi e dei percorsi: secondo me, se il progetto è solido, si trova il modo di arrivare al finanziamento”. Quello degli investimenti per Curcio “è un tema” comunque rilevante anche perché “mentre noi parliamo di 4G e 5G già si stanno sviluppando sistemi che andranno ancora avanti: avere lo strumento tecnologico significa poi investire sullo strumento e sul suo sviluppo, sulla sua manutenzione, sul suo aggiornamento”.

“Occorre fare un passo in più usando la tecnologia”

“Dobbiamo ricordare che il sistema di Protezione civile ha una sua ragione d’essere e funzione se intercetta le esigenze delle comunità che verranno, quindi dobbiamo essere pronti ad affrontare i problemi dell’oggi ma a vedere anche i problemi che ci saranno nel domani. E’ evidente che i fenomeni hanno estremizzato alcune situazioni, l’impostazione della risposta in qualche caso tiene conto dei fenomeni così come erano strutturati in passato. Oggi dobbiamo fare un passo in più anche usando la tecnologia. Quindi riorganizzare il sistema di Protezione civile significa analizzare i nuovi fenomeni e capire come affrontarli in maniera migliore“, ha aggiunto Curcio. “Il governo e le istituzioni ci aiutano perché questi processi devono essere studiati da un certo punto di vista, strutturati con delle filiere che sono giuridiche, le responsabilità di chi fa che cosa, le attività operative, e poi ci vogliono anche i giusti finanziamenti perché tutte le cose hanno necessità di un supporto economico per essere realizzate“, ha aggiunto.

“Bisogna essere proattivi sui cambiamenti climatici”

Gli effetti dei cambiamenti climatici “li abbiamo già visti in queste prime settimane dell’autunno”, e “sarà un inverno particolare: quantitativi di piogge importanti cadute su aree del territorio altrettanto importanti, e in contemporanea incendi boschivi”, ha proseguito Curcio. “Mentre da una parte c’erano le alluvioni nelle Marche – ha ricordato -, dall’altra parte continuavamo a spegnere gli incendi nel Sud d’Italia. Quindi serve essere proattivi, aumentare le attività di monitoraggio, e soprattutto sensibilizzare i cittadini. Il tema della comunicazione è un tema fondamentale: io vengo da un confronto in ambito europeo che si è svolto nei giorni passati, e uno dei temi è stato come aumentare la consapevolezza dei cittadini a questi fenomeni. Credo che questa sia una delle frontiere che dovremo affrontare”. I cambiamenti climatici “sono una nuova sfida che si somma alle sfide classiche: non ci scordiamo i rischi con i quali il Paese deve continuare a confrontarsi e a lavorare”, ha detto Curcio nelle fasi finali del suo intervento. “A questo si aggiungono quelle legate ai cambiamenti climatici, quindi approfondimento scientifico, comprendere il fenomeno e pensare all’adattamento a tutto ciò”. “Dobbiamo ricordare che il sistema di Protezione Civile ha una sua ragione d’essere e funzione se intercetta le esigenze delle comunità che saranno”, ha aggiunto Curcio, “cioè le esigenze che verranno, quindi dobbiamo essere pronti ad affrontare i problemi dell’oggi ma a vedere anche i problemi che ci saranno nel domani. E’ evidente che i fenomeni hanno estremizzato alcune situazioni, l’impostazione della risposta in qualche caso tiene conto dei fenomeni così come erano strutturati in passato; oggi dobbiamo fare un passo in più, anche usando la tecnologia. Quindi, riorganizzare il sistema di Protezione Civile, significa analizzare i nuovi fenomeni e capire come affrontarli in maniera migliore”.

La Toscana, ha sottolineato infine Curcio, “è una terra splendida, che però ha in sé tutti i rischi con i quali noi ci confrontiamo a livello nazionale, quindi ricordiamo che c’è un problema legato alla siccità, uno legato agli eventi metereologici, e abbiamo un area sismica certamente importante. Con il presidente della Regione Eugenio Giani c’è sempre un collegamento perché l’autorità di Protezione civile è il presidente della Regione, e quindi con la sua filiera siamo in stretto contatto per seguire, monitorare e anche per fare programmazione di attività insieme”.

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