"A fine anno saranno 20mila i posti di lavoro persi nel
settore dell'IT".Questo l'allarme lanciato dal
presidente di Assinform Paolo Angelucci in occaasione della
presentazione del Rapporto sullo stato del mercato IT che ha
registrato la peggior performance semestrale dal 1991 ad oggi,
facendo segnare una flessione del 9% sul primo semestre del
2008.
Il mercato, che ad oggi vale 9142 milioni di euro, ha registrato un
grave arretramento in tutti i comparti. "Il crollo della
domanda è pesante per il comparto hardware, che si contrae del
15,7%, ma era prevedibile – ha puntualizzato il presidente di
Assinform – ma la sorpesa peggio c'è stata per software e
servizi precipitati rispettivamente al -4,1 e al -7,3% .
"Proprio le dinamiche di queste due voci si riflettono
maggiormente sull'occupazione", ha aggiunto Angelucci.
Sei gli ingredienti della ricetta dell'associazione di
Confindustria per affrontare la situazione, soprattutto dal punto
di vista occupazionale. "Dobbiamo essere consapevoli – ha
ricordato Angelucci – che l'IT, con 97mila imprese e 390mila
addetti, costituisce una delle più rilevanti realtà industriali
del Paese, pari al 2,8% del Pil". "Alle banche, in
particolare chiediamo chiediamo di rafforzare il credito
all'innovazione, sostenendo le aziende IT e le aziende
industriali e dei servizi che intendono investire in IT. Dai nostri
dati è emerso che è aumentato del 25% il nucleo di aziende che
hanno previsto nei loro budget lo sviluppo di nuovi progetti:
queste imprese non vanno lasciate sole".
Per quanto riguarda le istituzioni, invece, Assinform propone
quattro idee. Due a costo zero: la prima prevede che "venga
accelerata la spesa pubblica già stanziata dalle
amministrazione", mentre la seconda che "si utilizzino le
risorse già disponibili per la formazione, con regole più facili
di utilizzo". "Queste due riforme – ha detto Angelucci –
sono a costo zero e devono essere fatte e vanno fatte
velocemente".
Le altre due proposte, che Assinform definisce come interventi a
basso costo, riguardano "incentivi per la
"rottamazione" del software vecchio, in modo da
promuovere l'ammodernamento dei processi di gestione delle
nostre imprese e di finanziare il progetto IT di Industria 2015,
destinato a migliorare la qualità dello stesso made in Italy
tecnologico". Per quanto riguarda i segnali di ripresa,
Angelucci ha con cluso spiegando che "ci sono, ma a macchia di
leopardo. Ora bisogna aiutare chi si sta riprendendo" e, dopo
aver superato il peggior momento dal punto di vista economico,
"bisogna affrontare il peggio occupazionale".