IL BANDO

Pnrr: 16,9 milioni per digitalizzare gli archivi fotografici

La gara consentirà di integrare la digital library nazionale con le immagini oggi custodite dalle soprintendenze: si tratta in tutto di oltre 5,5 milioni di file che saranno accompagnati da metadati descrittivi per poter essere utilizzate al meglio

Pubblicato il 11 Ott 2022

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Digitalizzare oltre 5,5 milioni di fotografie che andranno a confluire in una digital librery nazionale insieme a circa 500.000 disegni, per un totale di oltre sei milioni di file, ognugno con i propri metadati descrittivi per essere correttamente catalogato e sempre reperibile. E’ l’obiettivo della gara per la digitalizzazione degli archivi fotografici delle Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (Abap), bandita da Invitalia con i fondi del subinvestimento 1.1.5 del  Pnrr.

La digitalizzazione di questi materiali è necessaria per garantire l’accesso a fonti documentali che sono di fondamentale importanza per la conoscenza del patrimonio culturale nazionale – si legge in una nota – e costituisce “una preziosa occasione per effettuare un’attività di prevenzione e conservazione: spesso, infatti, il materiale fotografico analogico è fragile e soggetto a degrado chimico-fisico, che ne impedisce la leggibilità. Dematerializzare le immagini conservate sui supporti fisici è funzionale non solo ad una loro maggiore accessibilità, ma anche ad una più duratura conservazione degli originali analogici”.

La gara stanzia complessivamente 16,9 milioni di euro per il progetto e “costituisce – prosegue il comunicato – uno degli interventi più significativi mai condotti prima a livello Italiano ed Europeo per mettere a disposizione di tutti il patrimonio fotografico nazionale”.

Tutto il materiale fotografico sarà digitalizzato e descritto per mezzo di metodologie e strumenti allo stato dell’arte, e i livelli minimi degli output digitali saranno conformi agli standard internazionali, per garantire immagini ad alta risoluzione e metadati di qualità. Specifiche attività – recita il comunicato –  saranno inoltre rivolte all’analisi del pregresso, volta al recupero di tutte le digitalizzazioni realizzate nell’ambito di precedenti campagne di digitalizzazione, nell’ottica della valorizzazione del patrimonio digitale già in possesso degli istituti culturali.

Dopo la prima fase di acquisizione delle immagini è prevista quella di “restituzione al pubblico”, con il materiale fotografico che potrà essere sottoposto al processamento da parte di algoritmi di intelligenza artificiale con l’obiettivo di estrapolare le informazioni implicite contenute nei media digitali. In questo modo si potranno aggiungere metadati “aumentati” alle descrizioni prodotte dagli esperti di dominio durante i cantieri di digitalizzazione, andando ad arricchire il patrimonio informativo pubblico in modo innovativo.

Nell’ambito del sub-investimento 1.1.5, Invitalia ha gia’ pubblicato due procedure: la prima, volta alla digitalizzazione dei microfilm di manoscritti del Centro Nazionale per lo Studio del Manoscritto di Roma, conclusasi il 20 settembre; la seconda, attualmente aperta e con scadenza fissata al 7 novembre, dedicata alla digitalizzazione di giornali quotidiani postunitari e degli archivi di catasto dei capoluoghi di Regione.

A breve verranno pubblicate altre gare, con l’obiettivo di digitalizzare i depositi museali, le opere d’arte per mezzo di tecnologie 3D, i materiali sonori e audiovisivi, nonche’ altre tipologie di archivi connesse al patrimonio culturale. Tutti questi interventi contribuiranno al raggiungimento del target europeo di programma che prevede, entro la fine del 2025, 65 milioni di risorse digitali pubblicate e accessibili per mezzo della digital Library. La scadenza della procedura è fissata per il 14 novembre 2022.

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