La telefonia fissa in Cina dal 2006 al 2011 è scesa da 368 a 285 milioni di utenze. Al contrario la telefonia mobile è più che raddoppiata da 416 milioni di utenze a 986. Il turismo è cresciuto con analoga forza e, nonostante la crisi globale, l’intermediazione finanziaria viaggia di pari passo coi cellulari. Le varie forme di risparmio sono cresciute a due cifre dal 2010 al 2011; quello domestico è andato su del 15,5%. C’è una flessione dei consumi, ma l’export tiene. Il reddito medio pro capite delle famiglie rurali (6.194 yuan) è salito del 19,1%, quello delle famiglie urbane (21.810 yuan) del 14,1%.
Il National Boureau of Statistic of China è abbastanza fiducioso su tutto, però vede nero sull’invecchiamento della popolazione in età lavorativa (15-64 anni), diminuita di 3,45 milioni di persone a 930 milioni. Dal 2025 il numero declinerà a ritmo di 10 milioni all’anno. Crescerà il numero di anziani di cui occuparsi: nel 2030 saranno 360 milioni, 160 milioni in più del 2013. Gli investitori vanno via perché il costo della mano d’opera cresce. Hon Hai Foxconn, assemblatore esclusivo per l’iPhone già il prossimo anno avrà solo l’85% della produzione. Per soddisfare le richieste di Apple, Hon Hai deve aumentare la mano d’opera che scarseggia a fronte di costi in crescita. Così Apple prima o poi andrà altrove. Ma la Cina intende rispondere alla sfida con una nuova robotica per sostituire le masse formicolanti dei suoi stabilimenti. Chi sperava che la crisi demografica cinese fosse la soluzione dei problemi europei di disoccupazione, dovrà ricredersi. La robotica cinese di ultima generazione presto acuirà la disoccupazione dei paesi dove l’innovazione difetta.