E’ dedicata alla digitalizzazione dei depositi museali la quarta procedura di gara avviata per l’intervento di digitalizzazione destinato ad arricchire, espandere e organizzare il patrimonio culturale digitale nazionale. La gara è pubblicata da Invitalia in qualità di centrale di committenza unica per i progetti di digitalizzazione del patrimonio culturale previsti dal Pnrr. L’obiettivo della procedura di gara, volta alla conclusione di accordi quadro multilaterali con più fornitori, è affidare agli appaltatori selezionati i servizi di digitalizzazione del patrimonio culturale.
Il progetto avrà un valore complessivo di 18,6 milioni di euro e costituisce uno degli interventi più significativi mai condotti prima a livello Italiano ed Europeo per mettere a disposizione di tutti il patrimonio dei depositi museali italiani per mezzo di riproduzioni digitali di alta qualità. Il progetto prevede la digitalizzazione di oltre 600.000 oggetti fra reperti archeologici, opere d’arte, disegni e stampe. Le nuove risorse digitali che si stima verranno prodotte sono oltre 2.000.000. Ciascuna sarà corredata da metadati, che ne consentiranno la reperibilità all’interno della digital library nazionale, obiettivo di sviluppo di lungo periodo nell’ambito del Pnrr.
Tutelare e valorizzare il materiale conservato nei depositi
Il progetto è focalizzato sulla digitalizzazione di materiale conservato nei depositi, con l’obiettivo di tutelare, conservare, valorizzare e promuovere (aspetti, questi, indistricabilmente collegati e interconnessi) le numerosissime opere che vengono conservate al loro interno. Sia presso i musei archeologici sia presso quelli d’arte, infatti, i depositi conservano un patrimonio quantitativamente superiore rispetto a quello esposto, eppure spesso scarsamente conosciuto, tanto da parte degli specialisti quanto da parte del pubblico generalista.
Oltre 70 le sedi interessate, focus sul Mezzogiorno
Il Pnrr offre l’opportunità di compiere una operazione su larga scala che andrà ad interessare oltre 70 fra sedi museali e aree archeologiche di tutta Italia, con un’enfasi sul Mezzogiorno, al quale è destinato più del 50% del totale dell’investimento. Gli istituti afferenti alle Direzioni generali musei, ai musei autonomi e ai parchi archeologici selezionati saranno oggetto di una ricognizione digitale, accompagnata da una attività di catalogazione speditiva volta a produrre i dati identificativi essenziali degli oggetti, permettendone la rintracciabilità e abilitando future attività di ricerca.
Digitalizzazione di opere grafiche
Un altro filone dell’investimento, economicamente secondario, ma culturalmente non meno rilevante, è mirato alla digitalizzazione di opere grafiche, ovvero disegni, stampe, bozzetti, matrici incise, e diverse altre fattispecie conservate negli istituti afferenti alla Direzione generale musei: fra questi spiccano i nuclei dei gabinetti disegni e stampe delle Gallerie degli Uffizi e del Museo e Real Bosco di Capodimonte.
Un passo verso il consolidamento del sistema museale
Portando alla luce quanto non è immediatamente visibile per i visitatori e gli studiosi per mezzo della digitalizzazione, si compirà un ulteriore passo verso il consolidamento del Sistema museale nazionale, facilitando il coordinamento e la gestione degli istituti culturali non solo per le attività espositive, didattiche e di fruizione, ma anche per la governance interna degli istituti, abilitando uno strato di servizi cruciali per il funzionamento delle istituzioni stesse (si pensi alle attività di restauro, prestito, movimentazione, ecc.).
Il contesto culturale, progettuale e tecnologico di riferimento di questo intervento è esplicitato nel Piano nazionale di digitalizzazione pubblicato dall’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library del MiC. Il progetto di digitalizzazione permette di mettere in pratica tutte le indicazioni contenute nel Piano e nelle linee guida per la digitalizzazione, che offrono strumenti e riferimenti concreti per operare la trasformazione digitale del settore culturale. Tutti gli oggetti museali saranno digitalizzati con strumentazione allo stato dell’arte, e i livelli minimi degli output digitali saranno conformi agli standard internazionali, per garantire immagini ad alta risoluzione e metadati di qualità. Specifiche attività saranno inoltre rivolte all’analisi del pregresso, volta al recupero di tutte le digitalizzazioni realizzate nell’ambito di precedenti campagne di digitalizzazione, nell’ottica della valorizzazione del patrimonio digitale già in possesso degli istituti culturali.
Aperte le gare per la digitalizzazione dei quotidiani e degli archivi
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del supporto tecnico operativo reso disponibile dal Ministero dell’economia e delle finanze e dal Ministero della Cultura all’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library del MiC per la misura “Patrimonio culturale per la prossima generazione” della Componente 3 “Turismo e Cultura 4.0” dedicata ai servizi di produzione per l’incremento delle risorse digitali culturali (M1C3 – Sub-investimento 1.1.5 “Digitalizzazione del patrimonio culturale”).
Nell’ambito del sub-investimento 1.1.5 Invitalia ha già pubblicato, in estate, la prima procedura di gara per la digitalizzazione dei microfilm di manoscritti del Centro Nazionale per lo Studio del Manoscritto di Roma, conclusasi il 20 settembre. Sono attualmente aperte la procedura di gara volta alla digitalizzazione di giornali quotidiani postunitari e archivi di catasto e quella focalizzata sugli archivi fotografici delle Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.
Impegnati oltre 100 milioni di euro
Con il progetto di digitalizzazione dei depositi museali si conclude dunque la pubblicazione delle prime 4 gare d’appalto realizzate nell’ambito del sub-investimento 5 “Digitalizzazione del patrimonio culturale”, che complessivamente impegnano una somma di oltre 100 milioni di euro, attestandosi come uno degli investimenti più ambiziosi mai intrapresi per la digitalizzazione dei beni culturali del nostro Paese. Nel corso del 2023 verranno promosse diverse procedure volte alla digitalizzazione di altre tipologie di patrimonio, quali materiali archivistici legati alla tutela dei beni culturali, materiali sonori e audiovisivi, e oggetti museali mediante tecnologie 3D.
Gli interventi già avviati, assieme a quelli che ancora devono essere promossi, contribuiranno complessivamente al raggiungimento del target europeo di programma che prevede, entro la fine del 2025, 65 milioni di risorse digitali pubblicate e accessibili per mezzo della Digital library. La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata per il 17 novembre 2022.