Formare oltre 200.000 persone da qui ai prossimi tre anni. È questa l’ambiziosa missione di Cisco che nel festeggiare i 25 anni della Networking Academy svela la roadmap prossima ventura. Circa 320.000 gli italiani formati fino ad oggi e il dato sale 17,5 milioni a livello mondiale. “La trasformazione digitale è diventata sempre più pervasiva con il passare del tempo, e la richiesta di formazione è cresciuta con la stessa velocità. Come Cisco Italia abbiamo voluto imprimere un’accelerazione a partire dal 2016 con il nostro programma di investimenti Digitaliani, creato proprio per dare nuovi stimoli alla digitalizzazione del Paese. Solo negli ultimi 12 mesi, oltre 60.000 persone hanno seguito i nostri corsi”, spiega a CorCom, Gianmatteo Manghi, amministratore delegato di Cisco Italia.
Manghi, come state modulando la nuova offerta? Quali sono le figure più richieste sul mercato italiano?
L’offerta formativa è molto articolata e spazia dalle reti di nuova generazione con sempre maggiore automazione alla cybersecurity, fino all’Internet of things e alla programmazione software. Se devo citare la figura professionale attualmente più richiesta da parte delle aziende, è senza dubbio quella con competenze specifiche di cyber-sicurezza. Va poi considerato il fatto che esistono molte professioni che non sono strettamente legate alle attività Ict nell’ambito delle organizzazioni, ma che comunque richiedono competenze digitali al passo con i tempi. È per questo che abbiamo creato soluzioni adatte a una formazione in autonomia, come la nostra piattaforma Skills for All.
La questione delle competenze è diventata cruciale nell’ambito del Pnrr: le misure adottate – almeno sulla carta – sono sufficienti per invertire la rotta dell’enorme gap di competenze digitali nel giro di poco tempo?
Siamo sicuramente nella giusta direzione, perché c’è una consapevolezza diffusa del ruolo fondamentale delle competenze digitali in tutti i settori produttivi, nella Pubblica Amministrazione e nella società. Allo stesso tempo dobbiamo riconoscere che è vitale fare ancora di più. In questo senso voglio evidenziare due opportunità molto importanti: la riforma degli Istituti Tecnici Superiori (Its Academy) per una formazione tecnico-specialistica post diploma, e i fondi messi a disposizione dal il Pnrr per la formazione e l’innovazione digitali.
Ci sono ancora nodi da sciogliere sul cammino nazionale?
Come ho già detto siamo sulla rotta giusta. Per continuare in maniera spedita sarà molto importante la rilevanza che il futuro Governo darà all’agenda digitale.
Il vostro obiettivo è formare 200mila persone da qui al 2025 come pensate di traguardarlo?
Pensiamo di poterlo fare grazie a una rete sempre più ampia di collaborazioni, di progetti, di iniziative in cui noi ma anche i nostri partner e clienti siamo coinvolti: le Academy sono un vivaio di talenti essenziale per tutto l’ecosistema Ict nazionale e per tutte le altre aziende che hanno bisogno sempre di più di competenze digitali. Continueremo a lavorare moltissimo sulle scuole, che rappresentano il 70% delle nostre Academy, ma anche su tutte le persone che chiedono una qualificazione e riqualificazione professionale. Le priorità sono anzitutto i giovani, perché in un Paese con un’altissima disoccupazione giovanile le competenze digitali possono essere la chiave di volta per uno sviluppo professionale duraturo; allo stesso tempo l’impegno ad aumentare la partecipazione femminile, e infine, ma non meno importante, il cosiddetto reskilling di chi ha bisogno di nuove competenze per rimanere nel mondo del lavoro.