L’Italia non è solo “un mercato a grande potenziale”, è anche “uno dei Paesi meglio infrastrutturati” sul fronte della banda ultralarga. Sono queste le ragioni strategiche che hanno spinto il gruppo Virgin e Tom Mockridge a creare Virgin Fibra, il nuovo fornitore di servizi di connettività che sfrutterà la rete Open Fiber per portare l’Ftth (e solo quella) nelle case degli italiani.
Il target rispetto al numero di attivazioni non è precisato: “L’obiettivo è avere quanti più abbonamenti possibile“, ha detto Mockridge, Ceo della newco, durante la presentazione alla stampa dell’operatore. Un evento che si è tenuto stamani a Milano, e che ha visto anche la partecipazione di Richard Branson, fondatore della galassia Virgin.
Una strategia che punta sulla trasparenza: niente penali di fine contratto
“Abbiamo una lunga storia in Italia, fin dai tempi di Virgin Record, e il marchio è attualmente presente in vari settori, da quello delle crociere a quello del fitness, con le palestre Virgin Active, senza dimenticare la radio”, ha ricordato Branson. “Virgin è un brand riconosciuto e molto riconoscibile e penso che questo renda più facili le cose per Virgin Fibra”. Ma ciò su cui intende puntare l’azienda, più di ogni altra cosa, è la semplicità della customer experience. “I clienti di Virgin Fibra potranno attivare il servizio in cinque minuti, direttamente online, in pochi passaggi, ma soprattutto potranno abbandonarlo quando vogliono, e senza pagare penali”, ha detto Branson, precisando che al momento è questo uno dei più grossi limiti dei contratti proposti da altri player.
“I consumatori sono spesso confusi dalle clausole delle offerte di connettività”, ha aggiunto Mockridge. “Noi vogliamo essere diretti, trasparenti e chiari e offrire alle persone ciò che vogliono davvero, ricalcando il modello introdotto dai distributori di contenuti on demand come Netflix” e replicando in Italia “i buoni risultati ottenuti da Virgin Media in Gran Bretagna”.
Le prospettive di crescita
A proposito di streaming, Mockridge ha rivelato di star già pensando alla possibilità di costruire partnership ad hoc per commercializzare bundle connettività/contenuti. “Del resto, le persone scelgono la banda larga perché vogliono i contenuti in streaming. Quindi siamo aperti alle collaborazioni con piattaforme e broadcaster, ma non creeremo contenuti proprietari, gli specialisti del settore ne realizzano già di ottimi”.
Al momento il team italiano conta una quarantina di collaboratori, a cui vanno aggiunte le risorse fornite da Open Fiber nell’ambito della partnership strategica, ma il gruppo è destinato a ingrandirsi: “stiamo assumendo e assumeremo ancora man mano che cresceremo”, ha detto Mockridge, che ha ricordato la ripartizione tra gli investitori della società – che dispone di un capitale iniziale di 25 milioni di euro – tra Virgin, Mockridge stesso e una cordata di finanziatori italiani.
I costi e le modalità di attivazione dell’offerta
L’offerta di Virgin Fibra è disponibile per tutti coloro il cui indirizzo è coperto dalla rete Ftth di Open Fiber: il costo è fissato a 29,49 euro al mese (e secondo quanto garantito da Branson e Mockridge non subirà variazioni al rialzo), ma per chi effettua subito la sottoscrizione viene ridotto a 26,99 euro al mese per sempre, senza costi di disattivazione e con modem di ultima generazione gratis. Abbonandosi immediatamente a Virgin Fibra i clienti potranno inoltre avere accesso gratuito per tre mesi a Virgin Active Revolution, il programma di allenamento digitale offerto dalle palestre del gruppo, che saranno parte integrante del marketing mix con cui l’operatore si proporrà al mercato. Al momento, gli abbonamenti si possono attivare tramite il sito Virginfibra.it, con una procedura completamente digitalizzata.
E Virgin Orbit lancerà il primo satellite dall’Europa entro le prossime sei settimane
Durante la conferenza stampa, Branson ha anche accennato allo sviluppo delle altre attività del gruppo, spiegando che i servizi di Hyperloop verranno inizialmente implementati per il trasporto merci e che Virgin Orbit, fondata nel 2017 per realizzare il razzo LauncherOne e proporsi come fornitore di servizi per il lancio in orbita di piccoli oggetti, è pronta a far partire il primo satellite dal continente europeo. “Possiamo lanciare satelliti nello spazio in qualunque orbita. Il primo lancio dal suolo europeo nello spazio è previsto nelle prossime sei settimane dalla Cornovaglia“, ha detto Branson (CLICCA QUI PER APPROFONDIRE)