Apple, Amazon, Intuit e Adp sono le uniche tech company fra le top 25 mondiali a registrare una crescita della capitalizzazione nel terzo trimestre 2022 sul secondo. Tra i maggiori perdenti del trimestre figurano Tsmc, Tencent, Nvidia, Samsung, Asml, Adobe e Intel, che hanno perso oltre il 10% della loro valutazione in soli tre mesi. È quanto emerge dalla classifica stilata da Global Data.
Fattori chiave come l‘aumento dei tassi d’interesse, l’impennata dell’indice dei prezzi al consumo e i rischi geopolitici a seguito del conflitto tra Russia e Ucraina stanno influenzando il settore tecnologico, con 21 delle 25 principali aziende tecnologiche che hanno registrato una perdita combinata di 1.000 miliardi di dollari di valutazione nel terzo trimestre del 2022.
In sofferenza le chip company, situazione si protrarrà nel 2023
“L’inaspettata impennata dell’indice dei prezzi al consumo in agosto ha influito notevolmente sui titoli tecnologici”, evidenzia Ragupathy Jayaraman, Business Fundamentals Analyst di GlobalData il quale accende i riflettori in particolare sul settore dei semiconduttori “che continua a registrare scorte ridotte, vincoli della catena di approvvigionamento e pressioni competitive, con una situazione che si prevede continuerà nel 2023″. La riduzione degli utili di Intel nei primi due trimestri continua a mettere sotto pressione la performance dei suoi titoli e l’azienda prevede una riduzione degli utili anche nei trimestri successivi. Anche la debolezza della domanda di pc consumer ha influito sulla performance di Intel. Tsmc, Nvidia e Samsung hanno registrato una riduzione della valutazione di oltre 50 miliardi di dollari nel terzo trimestre rispetto al trimestre precedente.
I titoli dei Faamg
I titoli Faamg (Meta, Apple, Amazon, Microsoft e Google) rappresentano oltre il 65% della valutazione dei primi 25 titoli tecnologici globali. Sebbene abbia perso 800 miliardi di dollari di MCap tra gennaio e ottobre di quest’anno, Apple rimane la società di maggior valore. L’MCap del gigante tecnologico è rimasto stabile tra giugno e settembre a 2,2 trilioni di dollari a seguito dell’aumento dell’inflazione, dei problemi della catena di approvvigionamento e dei rialzi dei tassi di interesse. Nel frattempo, Microsoft ha registrato un calo di 183,9 miliardi di dollari del suo MCap nel terzo trimestre rispetto al secondo, e l’azienda prevede un’ulteriore flessione degli utili nel terzo trimestre a causa dell’aumento dei tassi di interesse.
Google ha registrato il calo di valutazione più elevato, pari a 186,9 miliardi di dollari, nel terzo trimestre della top 25 dei titoli tecnologici. L’azienda ha adottato misure di riduzione dei costi, come la chiusura del servizio Stadia e il rallentamento delle assunzioni, tra i crescenti timori di una recessione negli Stati Uniti.