Cresce il “senso politico” del Movimento 5 Stelle e del suo leader, Beppe Grillo, anche dopo le elezioni. A dirlo i risultati NetScreening, la piattaforma che ha effettuato l’analisi sull’85% del traffico Web generato da 50mila fonti da settembre a marzo 2013. “Il Comunicatore Italiano – evidenzia Pierdomenico Garrone, fondatore del Comunicatore Italiano – è stato chiamato a testare la piattaforma NetScreening in anteprima visto che il lancio ufficiale sul mercato è previsto per giugno con la release ‘85%’ ovvero la soglia di traffico con la quale si interagisce per analisi e terapia web reputation”.
Grillo sfonda sui social network e di riflesso anche tv, Bersani in leggera crescita e Monti non ha “bucato” nonostante l’ossessiva presenza televisiva. L’indagine rileva un significativo stacco del comico genovese successivo al 26 febbraio. L’ascesa di Grillo è attestata anche dall’incredibile crescita di followers su Twitter delle ultime settimane: il personaggio sta infatti traendo forza e “sostenibilità” dal risultato elettorale. Analogo risultato si verifica su Wikipedia dove si trovano voci anche in inglese a testimonianza di una notorietà assunta da Grillo a livello internazionale, ormai pari quasi a quella di Berlusconi. Contestualmente il M5S surclassa tutti i partiti, un dato particolarmente sorprendente per un nuovo soggetto politico.
“Si tratta – spiega Garrone – un modello totalmente inedito di comunicazione in Italia, che snobba i media ma ne viene sistematicamente ripreso. A livello di discussioni la sua ascesa è inarrestabile, mentre Bersani rimane sostenuto ma flat per via dell’ipotesi dell’incarico di governo e Berlusconi, invece, flette in quanto considerato probabilmente fuori dai giochi”.
Si conferma il trend dei “partiti personali”. Nel caso di M5S questo fattore è confermato, in linea con il Pdl e Lista Civica, tutti e due con un rapporto partito/leader tra 1:12 e 1:14 (per ogni discussione sul movimento ce ne sono 12 sul leader, o altrimenti vista ogni 15 discussioni solo 1 non concerne anche il leader). Il successo dei 5 Stelle sui social media prevale largamente “l’istanza di rinnovamento”, anche se non mancano toni più o meno critici sull’inesperienza della compagine o, addirittura, sulla sua autoreferenzialità.
Per quanto rigauarda le caratteristiche dei simpatizzabnti e militanti, il movimento si divide in “duri e puri” (circa il 49%) che non vedono alcuna affinità del movimento con i partiti tradizionali, e non vogliono alleanze, ed una larga fetta (oltre il 35%) che vede bene un accordo con la sinistra.
Questa indica due fattori: il M5S ha una fortissima componente di elettorato di sinistra; non essendo state rilevate discussioni di valore apprezzabile circa un accordo con il centrodestra, è ipotizzabile che questo non sia nell’orizzonte mentale del movimento. La componente “di centrodestra” è fortemente indipendentista, e alternativa al centrodestra tradizionale.
I risultati del Netscreening verranno presentati nell’edizione della sera del Tg2 di domani.