IL PIANO 2022-2025

Industrial tech & digital, dal Fondo Italiano d’Investimento 4 miliardi per le Pmi

Approvata dal cda la strategia per i prossimi anni: al centro il sostegno alle piccole e medie imprese italiane. Riflettori anche sulla sostenibilità. L’Ad Davide Bertone: “Sosteniamo le eccellenze dell’economia reale del Paese e contribuiamo a far crescere ed evolvere l’ecosistema del private capital”

Pubblicato il 20 Ott 2022

Davide Bertone_AD_Fondo Italiano d'Investimento(1)

Quattro miliardi per sostenere la crescita delle Pmi. È questo il pilastro del Piano industriale 2022-2025 del Fondo Italiano d’Investimento, approvato da Cda.

La strategia prevede che Fondo Italiano lanci nel prossimo triennio 7 nuovi strumenti, 4 fondi diretti e 3 fondi di fondi, focalizzando le proprie attività su 5 settori e altrettanti temi di investimento: Agri & Food, Filiere ed eccellenze del Made in Italy, Lifescience & HealthCare, Industrial Tech & Products, IT/Digital.

“Questo Piano Industriale segna un deciso cambio di passo per Fondo Italiano d’Investimento, che dedicherà più capitali ai progetti della Piccola e Media Impresa italiana e che intensificherà i percorsi di partnership con nuovi investitori ed altri attori del private capital italiano – spiega l’Amministratore Delegato Davide Bertone – Il Piano si pone in continuità con i precedenti, proseguendo con maggiore determinazione le strategie dimostratesi di successo, ma presenta diverse novità significative. Nella fase congiunturale che l’economia sta attraversando, essere la più grande piattaforma di private capital per lo sviluppo ci consente di svolgere anche il ruolo di catalizzatore e moltiplicatore di investimenti per sostenere le eccellenze dell’economia reale del Paese, e contribuire a far crescere ed evolvere l’ecosistema del private capital italiano”.

Il Piano 2022-2025

Il Piano 2022-2025 intende dare continuità ai fondi e alle strategie di investimento che hanno riscontrato successo negli ultimi anni come Fitec (Fondo Italiano Tecnologia e Crescita, il fondo dedicato al growth capital), Ficc (Fondo Italiano Consolidamento e Crescita, dedicato a operazioni di buy-out e consolidamento) e i fondi indiretti Private Equity Italia (PE) e Private Debt Italia (PD), di cui si prevede nell’orizzonte del Piano il lancio delle generazioni successive.

Fondo Italiano manterrà la flessibilità operativa che ha contraddistinto il suo modus operandi fino ad oggi, entrando nell’azionariato delle aziende in cui investe sia con quote di maggioranza sia di minoranza, sia in aumento di capitale sia in replacement.

Il Piano presenta tre significative novità rispetto al passato, seppur in linea con i principi cardine della sua storia, mission ed esperienza. La prima riguarda la creazione di un fondo diretto dedicato esclusivamente al co-investimento a fianco di Società di gestione del risparmio (Sgr) o investitori di relazione del Fondo. Le partnership e le collaborazioni sono stati un driver di crescita e investimento da sempre e saranno al centro dell’attività di Fondo Italiano nei prossimi anni, allineando le modalità di intervento di alcuni degli strumenti a ciò che già avviene nei mercati più avanzati del private equity europeo.

In secondo luogo, la strategia 2022-2025 prevede la creazione di un fondo di fondi destinato alla promozione di un mercato secondario del private equity. Un’iniziativa, in Italia di fatto oggi inesistente, a sostegno della liquidità prospettica degli investimenti in private capital attraverso la creazione di strumenti che aumentino le possibilità di acquisto e vendita di quote di partecipazione in fondi di private capital italiani.

Il focus sulla sostenibilità

Infine – questa è la terza novità – in linea con un approccio storicamente proattivo sulle tematiche Esg e di sostenibilità, Fondo Italiano lancerà il primo fondo di fondi di impact investing, il cui closing è atteso nel corso del mese di novembre grazie al sostegno dell’investitore cornerstone Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), che promuoverà investimenti in fondi che perseguano obiettivi sociali misurabili e intenzionali, oltre a generare un ritorno economico per gli investitori. Sarà il primo fondo italiano ex art. 9 della SFDR e sarà finalizzato alla nascita di questa nuova asset class attualmente poco sviluppata in Italia e invece già molto matura e sofisticata in Europa.

Da segnalare, inoltre, che dalla collaborazione con la società quotata B.F. S.p.A. nascerà un nuovo fondo, il cui closing è atteso nel corso del mese di novembre 2022, dedicato all’agricoltura e al food in generale: dalle sementi fino alle filiere dei prodotti di eccellenza del Paese.

Fondo Italiano avvierà, inoltre, un nuovo piano di fundraising che punta a raccogliere oltre 2,5 miliardi nell’arco dei tre anni per il complesso di strategie dirette e indirette.

Il Fondo continuerà a beneficiare del sostegno dei propri anchor investor (in primis) Cdp, ma intende al contempo incrementare ulteriormente il supporto derivante da investitori istituzionali italiani ed esteri.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati