Il 95% del mondo è coperto da reti mobili a banda larga. Ma il 40% della popolazione che vive in aree coperte deve comunque affrontare una serie di barriere al collegamento online. In particolare, il 94% dei “mancati utenti” risiede in Paesi a basso-medio reddito dove costi, analfabetismo digitale e problemi di sicurezza frenano l’utiilizzo di Internet. E’ l’allarme lanciato dal nuovo report del Gsma secondo cui è il “digital usage” – il gap di utilizzo – e non più il “digital divide”, a dominare lo scenario delle Tlc nel mondo.
Servono strategie per superare l'”usage gap”
“È ora di raggiungere i 3,2 miliardi di persone che non utilizzano ancora Internet mobile – fa sapere la Gsma -. Chiediamo ai governi e alle organizzazioni di tutto il mondo di lavorare a fianco del settore della telefonia mobile per fare dell’inclusione digitale una vera priorità. La rimozione delle barriere all’adozione di Internet mobile stimolerà la ripresa economica, migliorerà la mobilità sociale e l’uguaglianza di genere e trasformerà la vita di milioni di persone in tutto il mondo”.
Secondo la Gsma serve garantire che le persone siano in grado di utilizzare Internet mobile, anziché concentrarsi esclusivamente sulla copertura della rete. Solo così potranno essere “digitalmente inclusi” i 3,2 miliardi di persone in tutto il mondo, permettendo loro l’accesso a informazioni e servizi critici come assistenza sanitaria, istruzione, e-commerce, servizi finanziari e opportunità di generazione di reddito.
Abbattere le barriere all’accesso
Secondo il rapporto annuale sullo Stato della connettività Internet mobile il 95% della popolazione mondiale vive ora in aree servite dalla connettività a banda larga mobile e, grazie a tale copertura, il 55% della popolazione mondiale è ora connesso a Internet mobile. Fornire copertura al restante 5% rimane una sfida importante.
“Tuttavia – si legge nel report – il problema più grande sono i 3,2 miliardi di persone, pari al 40% della popolazione mondiale, che sono coperte da una rete mobile a banda larga ma devono affrontare barriere che impediscono loro di collegarsi.
Cosa comporta il mancato utilizzo di Internet
Il 94% della popolazione mondiale “non connessa” vive in zone a bassio e medio reddito. La mancanza di accesso a Internet impedisce loro di svolgere un ruolo attivo in un mondo sempre più online, rendendoli meno in grado di far fronte alle perturbazioni economiche e sociali causate dalla pandemia così come dai cambiamenti climatici, dall’aumento dei prezzi dell’energia e dal caro vita.
Secondo il dg Gsma Mats Granryd “oltre il 55% delle persone a livello globale sta beneficiando del potere di trasformazione della connettività Internet mobile. Gli operatori mobili di tutto il mondo hanno ora esteso la copertura mobile al 95% della popolazione mondiale e continuano a investire ogni giorno per aumentare tale impronta. Dovremmo celebrare questo risultato, ma non dobbiamo rimanere ciechi di fronte alla sfida ancora più grande: raggiungere tutti”.
Connessioni mobili, a che punto siamo
L’uso di Internet mobile è ancora in crescita e guida l’inclusione digitale. Entro la fine del 2021, 4,3 miliardi di persone utilizzavano Internet mobile o il 55% della popolazione mondiale, rispetto al 43% del 2017.
Quasi 300 milioni di persone si sono collegate online nell’ultimo anno. La maggior parte delle persone che hanno iniziato a utilizzare Internet mobile nel 2021 proveniva da un paese a basso e medio reddito dove vive il 94% della popolazione non connessa.
A livello globale, il divario di copertura si è ridotto negli ultimi 7 anni. La percentuale di persone fuori dalla portata delle reti mobili a banda larga è scesa dal 19% del 2015 al 5% di fine 2021. Tuttavia, 400 milioni di persone nel mondo ancora non vivono in un’area coperta da un cellulare rete a banda larga e i progressi sono rallentati dal 2018.
Secondo il report la crescita è stata disuguale. Serve dunque “un forte sforzo collettivo – dicono a Gsma – per colmare il divario digitale. Ciò richiede un’azione informata e mirata da parte di tutte le parti interessate, compresi gli operatori mobili, i responsabili politici, i partner internazionali e il settore privato per affrontare le esigenze delle persone non connesse e gli ostacoli che devono affrontare all’accesso e all’utilizzo di Internet”.