Intel riuscirà a tagliare fino a 10 miliardi di costi all’anno entro il 2025 (3 miliardi solo nel 2023), anche attraverso un numero non precisato di licenziamenti: è l’annuncio con cui la società presieduta da Pat Gelsinger ha compensato una guidance deludente per l’intero anno fiscale. Nel trimestre, tuttavia, utili e ricavi sopra le attese fanno balzare il titolo in alto del 7%: l’utile adjusted per azione, in particolare, è di 59 centesimi contro i 32 centesimi delle attese, su ricavi di 15,34 miliardi, superiori ai 15,25 miliardi del consensus.
Entrate in calo del 15% nel trimestre
L’azienda ha inoltre ufficializzato la notizia che era già nell’aria da giorni, sorretta dalle previsioni di Refinitiv: le entrate complessive sono diminuite del 15% anno su anno nel trimestre terminato il 1 ottobre. Nei tre mesi precedenti, i ricavi erano diminuiti del 22%. L’utile netto della società, attestato ora a 1,02 miliardi di dollari, è sceso dai $ 6,82 miliardi del trimestre di un anno fa.
Il Client Computing Group, che include i chip per i computer, ha generato 8,12 miliardi di dollari di ricavi, in calo del 17% ma superiori ai 7,58 miliardi delle attese. Il segmento Datacenter e AI (intelligenza artificiale) ha registrato 4,21 miliardi di ricavi, in calo del 27% e sotto i 4,67 miliardi del consensus. Il segmento Network and Edge ha chiuso il trimestre con ricavi di 2,27 miliardi, in rialzo del 14% ma inferiori ai 2,40 miliardi delle attese.
Per l’intero anno fiscale, Intel ha ridotto le previsioni per l’utile adjusted a 1,95 dollari per azione e per i ricavi a 63-64 miliardi, contro i 2,30 dollari su 65-68 miliardi previsti tre mesi fa. Queste previsioni si tradurrebbero in un calo dei ricavi di quasi il 20%. Gli analisti avevano previsto 2,15 dollari su 65,26 miliardi. Senza contare l’andamento nell’after-hours, il titolo di Intel ha perso finora quasi il 49% dall’inizio dell’anno.
In Italia sarà l’azienda a decidere dove insediarsi
Intanto di Intel si parla anche in Italia, in vista di un suo possibile insediamento nel Paese: nei giorni scorsi, il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, ha fatto sapere che “sarà l’azienda a decidere la sede dell’investimento rispetto alle condizioni che riterrà più congeniali, mentre il compito del governo è di creare, insieme con le Regioni, le migliori condizioni per portare in Italia questo importante e significativo investimento in un asset strategico per l’economia nazionale. Infatti, non dobbiamo dimenticare che si tratta di un’iniziativa privata a cui dobbiamo fornire il migliore supporto. Agiremo come una squadra nazionale”.