Una “Scuola diffusa” contro il digital mismatch italiano. E’ questo il “cuore” della proposta lanciata da Anitec-Assinform che presenta un Positioning Paper per la progettazione e l’implementazione di un sistema di formazione diffusa al lavoro Ict e per le misure di policy a supporto della fattibilità del sistema. Il presidente Marco Gay: “L’ambito Ict può rappresentare un grande laboratorio per la costruzione nel Paese di quel sistema di formazione diffusa al lavoro che garantirebbe percorsi di apprendimento continui, permanenti e coerenti con la crescita sostenibile della comunità”.
Il digital mismatch italiano
Il gap di competenze Ict specialistiche in Italia è uno dei fattori di ritardo della trasformazione digitale del Paese, si legge nella nota dell’associazione. Il positioning paper parte da due presupposti: fare formazione al lavoro in modo rigoroso, continuo e trasversale come elemento chiave per aumentare la produttività e rendere sostenibile il sistema economico nel suo complesso; formare al lavoro in ambito Ict serve al Paese per affrontare la sfida dell’innovazione tecnologica e alle imprese, per soddisfarne il crescente fabbisogno di professionisti qualificati.
Elaborato in collaborazione con Rossella Cappetta e Maurizio Del Conte dell’Università Bocconi di Milano, il paper analizza l’attuale sistema di formazione per le professioni Ict e contiene alcune proposte per realizzare un modello di “scuola diffusa” a partire da una forte collaborazione pubblico-privato.
Le professioni Ict più richieste
Per individuare le professioni Ict più richieste e le competenze a esse associate, il progetto fa leva sui dati dell’Osservatorio delle Competenze Digitali, che fa riferimento alla tassonomia delle professioni Ict e-CF 4.0 realizzata a livello europeo e utilizzata in Italia per certificare le professioni Ict stesse attraverso le norme Uni.
L’ufficio studi Anitec-Assinform ha integrato la base di dati con un’analisi degli annunci dei principali portali di annunci lavoro per le professioni Ict fino a giugno 2022.
Dalle complessive 89.000 web vacancy Ict circa 57.000 rappresentano opportunità di lavoro accessibili anche per professionisti Ict non laureati o con formazione informale e di queste circa 32.000 sono sul job di ‘Developer’. Le altre 25.000 web vacancy Ict sono associate a queste 15 professioni: mobile application developer, digital media specialist, systems analyst, cloud specialist, enterprise architect, test specialist, data specialist, information security specialist, database administrator, DevOps expert, network specialist, data scientist, web data scientist, information security manager, Big Data specialist.
Come superare la frammentazione dei corsi
Per formare tempestivamente su larga scala e in un arco di tempo relativamente limitato, è necessario che il ‘sistema’ faccia leva su quanto esiste, in particolare sulle scuole di impresa nelle aziende Ict dotate di un sistema di formazione aziendale professionalizzato e scalabile, completamente internalizzato o in partnership stabile con altri soggetti e sulle 13 fondazioni Its in ambito Ict con i loro 53 percorsi riconducibili ai job Ict più rilevanti.
Ma per assicurare un impatto diffuso delle attività già in campo, è necessario superarne la frammentazione e promuoverne il coordinamento. In particolare, i due livelli chiave di “sistematizzazione” della formazione Ict avanzata comprendono opportunità di formalizzazione e di convergenza dei percorsi nei sistemi aziendali di formazione e opportunità di convergenza fra sistemi aziendali di formazione e sistema di istruzione tecnica e più in generale nei programmi diffusi di istruzione/formazione tecnica superiore, permanente e continua.
La “portabilità” dei lavori Ict
Centrale il ruolo e l’impegno di associazioni, istituzioni, fondazioni Its e imprese nell’accelerare il processo di condivisione e di rapida definizione dei percorsi di formazione secondo standard che ne permettano poi una certificazione formalizzata. La condivisione dei percorsi favorisce, infatti, la “portabilità” dei lavori Ict e la diffusione della formazione alla base delle certificazioni sempre più richieste dal mercato.
Ancora, le associazioni di imprese e il pubblico devono operare come amplificatore e veicolatore dei percorsi formativi tra le persone. La rete dei centri per l’impiego sarà centrale per raggiungere i target più fragili.
Marco Gay: “Pnrr occasione da non perdere”
Secondo il presidente di Anitec-Assinform “il bando di un miliardo di euro appena annunciato in attuazione della missione 5 del Pnrr per la formazione delle competenze digitali di base e specialistiche e per la transizione ecologica può diventare una leva efficace alla tempestiva implementazione di questo sistema per la formazione diffusa di specialisti Ict, se potrà agire come catalizzatore di progetti e attori della formazione convergenti su progetti di formazione coerenti con l’evoluzione tecnologica globale e le necessità delle nostre imprese”.