“Qualsiasi decisione Telecom Italia adotterà sulla questione dello scorporo della rete, abbiamo già la cassetta degli attrezzi pronta con gli strumenti adeguati”. Così il commissario Agcom Antonio Preto, nel corso del suo intervento all’Avaya Forum 2013 a Roma.
“Così come l’Agcom è gelosa della sua autonomia, allo stesso modo rispetta l’autonomia altrui – afferma Preto – All’Autorità non interessa quello che sarà l’assetto proprietario dell’eventuale nuova società e non vogliamo interferire con le scelte industriali di Telecom Italia. Il nostro interesse è capire come questa operazione potrebbe modificare il contesto competitivo e se dovremo rivedere gli obblighi in capo all’operatore con significativo potere di mercato”.
“Sicuramente uno scorporo della rete faciliterebbe la realizzazione di un modello di Equivalence of Inputs considerato la soluzione ottimale sia dalla Commissione Ue sia dal Berec“. Il commissario ricorda che Agcom dal dal 2009 ad oggi siamo riusciti a costruire, passo dopo passo, un modello di Equivalence of Outputs che Bruxelles considera efficace e sicuramente efficiente per la rete in rame. Un’evoluzione di questo tipo “farebbe dell’Italia un case-study – osserva Preto – ma si tratta di uno scenario tutto da disegnare e le decisioni fondamentali sono di Telecom Italia”.
Allargando l’orizzonte all’evoluzione del rapporto tra over-the-top e operatori di rete “l’Agcom, in attesa delle indicazioni della Commissione Ue in materia di net-neutrality, confida negli accordi tra operatori di rete e over-the-top come quello di revenue sharing tra Wind e Google“. Per Preto, “in un ecosistema non ci possono essere losers e non ci sono pasti gratis. E forse le regole stabilite quando internet nasceva con l’ipotesi di un traffico simmetrico, richiedono un aggiornamento”.
Il commissario si è poi soffermato sui nuovi fenomeni legati al boom di Internet, ricordando la recente indagine conoscitiva avviata dall’Autorità sulla Connected TV. Un ambito in cui, spiega, “ci saranno conseguenze sul controllo della pubblicità e dei contenuti, sull’efficacia delle misure di promozione delle opere europee, su questioni come la proprietà intellettuale, la protezione dei minori, la protezione dei dati e l’alfabetizzazione mediatica dei gruppi più vulnerabili”.
Fari in particolare sulla tutela del diritto d’autore on-line. “A breve – annuncia Preto – riprenderemo in mano il dossier ed interverremo per chiarire le regole del gioco, elaborando una nuova proposta che possa contemperare al meglio il diritto alla libertà di espressione e di accesso a internet con quello di garantire gli autori ad essere remunerati per la creazione e la circolazione dell’opera”. Il tutto, conclude Preto, “in linea con il lavoro già realizzato dall’ultimo Consiglio e tenendo conto delle esperienze degli altri paesi europei”.