Mondo della ricerca e delle startup, la galassia dei laboratori e degli acceleratori di innovazione e agevolatori finanziari protagonisti della quarta edizione di Smau, attraverso la nuova area espositiva R2B-Research to Business Lazio. L’edizione di Smau si è chiusa oggi a Roma con un bilancio di 5.850 visitatori professionali e più di 6.350 registrati al sito di Smau.
Pierantonio Macola (nella foto), amministratore delegato di Smau, sottolinea l’importanza della presenza del mondo della ricerca in fiera: “E’ sempre più evidente che per supportare la competitività delle imprese l’innovazione diventa fondamentale – dice Macola – Innovazione che non è solo legata alle tecnologie digitali ma che parte da queste per diramarsi in un articolato percorso che attraversa il mondo del trasferimento tecnologico alle imprese, delle startup e degli spin off universitari. E’ importante capire quanto questi mondi racchiudano immense opportunità per le imprese che possono trovare nella creatività, nella motivazione e nel talento delle giovani generazioni quel fattore X fondamentale per crescere ed evolversi nella nuova dimensione globale dei mercati. Affinché ciò avvenga, è fondamentale che le imprese imparino a considerare le startup e i laboratori e centri di ricerca come il proprio team esteso di ricerca e sviluppo esterno, a cui affidarsi per scoprire nuovi modelli di business, idee e innovazioni per accrescere la propria competitività. Ecco perché Smau ha voluto aggiungere alla tradizionale area espositiva dedicata alle tecnologie digitali per il business, una nuova dimensione dedicata al mondo della ricerca e ha creato eventi come il Premio Lamarck e lo Speed Pitching proprio per favorire le occasioni di incontro e networking e la nascita di nuove partnership”.
A queste parole seguono quelle di Alessio Rossi, presidente Giovani Imprenditori Unindustria con delega alle startup e promozione dell’imprenditoria giovanile: “L’Italia è ancora indietro rispetto ad altri paesi in termini di investimento nel capitale intellettuale ed innovativo apportato dalle start up – dice Rossi – Le iniziative volte a fare emergere le realtà più interessanti, come il Premio Lamarck, sono quindi occasioni di indubbio valore per i giovani che vogliono fare conoscere le loro idee di business e sono alla ricerca di potenziali investitori, in particolare nel Lazio, una delle regioni a maggiore densità di start up. Come Unindustria stiamo avviando un programma che prevede la creazione di un portale web in cui saranno disponibili informazioni e assistenza gratuita per chi vuole avviare una nuova impresa, la promozione del sistema del crowdfunding e la costituzione di una rete di professionisti a supporto delle nuove idee imprenditoriali”.
L’edizione di quest’anno è stata anche l’occasione per condividere con imprenditori e manager le numerose eccellenze presenti nel centro Italia attraverso i numerosi premi che si sono svolti nei due giorni. Ed è con il Premio Innovazione Ict che si è conclusa l’edizione di quest’anno, consegnando un riconoscimento a 6 imprese del Centro Italia che hanno fatto crescere il proprio business con le tecnologie digitali: Omeosalusvet, della provincia di Frosinone, Smarthelp.it di Napoli, Arena di Macerata, Roma Tpl per un progetto realizzato in collaborazione con Vodafone, il Ministero dell’Interno per un progetto realizzato con Consorzio Cbi e il Comune dell’Aquila.
A commento del Premio Innovazione Ict, Augusto Coriglioni, presidente Information Technology di Unindustria con delega alla Ricerca e Innovazione afferma: “L’innovazione è oggi una necessità per le aziende e per la Pubblica Amministrazione: una leva di competitività indispensabile per affrontare le sfide attuali e future. Bisogna diffondere una nuova cultura sulle reali potenzialità dell’IT per comprendere il valore che l’utilizzo innovativo delle tecnologie può creare. Il Premio Innovazione Ict Lazio è un’ottima iniziativa perché contribuisce a ribadire l’importanza dell’innovazione per la crescita e lo sviluppo. Innovare non è semplice: bisogna crederci, avere una strategia e la volontà di investire tempo e risorse – non solo economiche -. Per questo occorre rispondere alla crisi con strategie collettive: non è sufficiente l’azione della singola impresa, è necessario un sistema di norme, politiche e infrastrutture che creino un contesto che faciliti il ‘fare innovazione’”.
La mattinata di giovedì ha visto anche la consegna dello Smau Mob App Award il premio realizzato in collaborazione con la School of Management Politecnico di Milano e dedicato alle applicazioni mobile che ha visto come vincitori 5 app per la categoria consumer: La Cucina Italiana, Granny and the Thief, Wicabù, Rentalapp e Lightwagon e 2 app per la categoria business: Dcut e Xaos System. Mercoledì invece è stata la giornata dedicata alle start up che, attraverso il premio Lamarck ha celebrato le 3 startup più innovative dell’edizione romana di Smau: Wanderio, Buzzoole e Arianna e i quattro migliori progetti di sviluppo delle città intelligenti tra cui il Comune di Roma, Firenze, dell’Aquila e il progetto di Roma Tpl.
Nel corso dell’evento dedicato alle città intelligenti, Paolo Testa, Direttore di Cittalia, Centro Studi Anci, nel presentare alcuni dati sullo stato di sviluppo delle città intelligenti ha affermato che nei prossimi tre anni la maggior parte dei progetti che i comuni intendono avviare in tema di smart city riguarderanno le infrastrutture per la mobilità ((46,42%) seguiti a distanza dai progetti relativi al patrimonio immobiliare(10.4%) e al ciclo dell’acqua (8%). Dallo studio di Anci si evince che finora le città che hanno intrapreso un cammino “smart” sono quelle di medio-grandi dimensioni per motivi facilmente intuibili: più risorse, presenza di soggetti economici e di ricerca, estensione del perimetro, etc, ma l’Italia è caratterizzata da enti locali di piccole dimensioni che dovranno trovare un loro modello di comunità intelligente e l ’obbligo di gestione associata delle funzioni fondamentali imposto dalla Spending Review ai piccoli Comuni potrebbe essere un’opportunità per i territori di sviluppare il proprio percorso “smart”.
Alla premiazione ha partecipato anche Gianni Alemanno, sindaco di Roma Capitale che, in qualità di vincitore del Premio ha affermato: “Roma ha scelto da tempo di avviarsi su questa strada digitale, il nostro sforzo principale è stato quello di dare un’ infrastruttura innovativa alla città e oggi, dopo aver raggiunto importanti obiettivi su questo fronte, tutta la nostra concentrazione è sullo sviluppo di Roma come smart city”. Nel concreto, aggiunge Davide Bordoni Assessore alle Attività Produttive di Roma Capitale “Attraverso il Consorzio per il Distretto dell’Audiovisivo e dell’Ict e il via libera del Miur alla fase di progettazione esecutiva per i cinque progetti Smart Cities proposti dall’amministrazione capitolina in partenariato con aziende e università, Roma Capitale continua il suo cammino per diventare una smart city reale, in grado di pianificare e realizzare una strategia di lungo periodo attraverso una governance intelligente e condivisa”.
Anche Matteo Renzi, sindaco di Firenze, premiato ieri, ha voluto commentare il riconoscimento ricevuto “Il Comune di Firenze da tempo ormai punta sulla strada degli Open Data: tutto trasparente, online e verificabile, per mostrare con chiarezza tutto ai cittadini. Si tratta di una ‘rivoluzione’ destinata a cambiare le regole del gioco dell’amministrazione in Italia e su questo occorre investire sempre di più”.
Dopo Roma, il Roadshow di Smau prosegue a Padova, il 17-18 aprile, Torino, l’8 – 9 maggio, Bologna il 5-6 giugno, per poi tornare a Milano il 23-25 ottobre.