Risultati superiori alle aspettative per il primo trimestre dell’anno fiscale 2023 di Cisco: fatturato a 13,6 miliardi di dollari, pari a una crescita del 6%; utile netto su base Gaap di 2,7 miliardi di dollari (-10%) o 0,65 dollari per azione; utile netto non Gaap di 3,5 miliardi di dollari (+2%) o 0,86 dollari per azione. Si tratta, per dirla con le parole del presidente e ceo Chuck Robbins del “più grande fatturato trimestrale e il secondo più alto guadagno trimestrale non-Gaap per azione nella nostra storia”. Risultati che, a suo dire, “dimostrano la rilevanza della nostra strategia, la nostra innovazione differenziata e la nostra posizione unica per aiutare i nostri clienti a diventare più resilienti”.
Eppure tutto questo non basta. La big di San Jose ha infatti svelato l’altro lato della medaglia, annunciando nei giorni scorsi la possibilità di licenziamenti per aiutare a “riequilibrare” la sua forza lavoro, in un piano che includerebbe anche la perdita di proprietà immobiliari. Al momento non è dato sapere se o quando Cisco eliminerà i posti di lavoro come parte della ricerca di riequilibrio, ma si sa – come indicato in un deposito normativo presso la Securities and Exchange Commission – che la ristrutturazione imporrebbe spese per centinaia di milioni di dollari.
Emea: ricavi in aumento dell’11%
I risultati del primo trimestre fiscale 2023 sono definiti “ottimi” dal Cfo Scott Herren, il quale spiega che “i nostri ricavi ricorrenti annualizzati sono aumentati a oltre 23 miliardi di dollari, con un Arr del prodotto in crescita del 12%. Questo, insieme al nostro significativo arretrato, al forte Rpo e all’allentamento della situazione dell’offerta, ci fornisce grande visibilità e prevedibilità e supporta la nostra guidance in miglioramento per l’intero anno”.
Nel dettaglio, nel primo trimestre dell’anno fiscale 2023 le entrate totali di Cisco sono aumentate del 6% a 13,6 miliardi di dollari, con entrate da prodotti in aumento dell’8% e entrate da servizi invariate. I ricavi per segmento geografico sono stati: Americhe in aumento del 5%, Emea in aumento dell’11% e Apjc invariato. La performance dei ricavi dei prodotti è stata trainata dalla crescita di Secure, Agile networks in aumento del 12%, End-to-end security in aumento del 9% e Optimized application experiences in aumento del 7%. Internet for the future a -5% e Collaboration in discesa del 2%.
Su base Gaap, il margine lordo totale, il margine lordo del prodotto e il margine lordo del servizio sono stati rispettivamente del 61,2%, 59,2% e 67,3%, rispetto ai 62,4%, 61,5% e 65,2% registrati nel primo trimestre dell’anno fiscale 2022.
Su base non Gaap, il margine lordo totale, il margine lordo del prodotto e il margine lordo del servizio si sono attestati a 63,0%, 61,0% e 68,8%, rispetto ai precedenti 64,5%, 63,8% e 66,5%. I margini lordi totali per area geografica sono stati: 63,0% per le Americhe, 63,3% per Emea e 62,3% per Apjc.
Utile netto a +2%, utile operativo a +1%
Su base Gaap, l’utile netto è stato di $ 2,7 miliardi, con un calo del 10%, e l’Eps è stato di $ 0,65, con un calo del 7%. Su base non Gaap, l’utile netto è stato di $ 3,5 miliardi, con un aumento del 2%, e l’Eps è stato di $ 0,86, con un aumento del 5%. Quanto alle spese operative, su base Gaap queste sono state di 4,8 miliardi di dollari, in aumento del 4%, e rappresentano il 35,3% delle entrate. Le spese operative non Gaap sono state di 4,2 miliardi di dollari, in aumento del 5%, e hanno rappresentato il 31,1% dei ricavi.
Il reddito operativo Gaap è stato di $ 3,5 miliardi, in aumento del 3%, con un margine operativo Gaap del 26,0%. L’utile operativo non Gaap è stato di 4,3 miliardi di dollari, in aumento dell’1%, con un margine operativo non Gaap al 31,8%. Il flusso di cassa da attività operative si è attestato a 4 miliardi di dollari, con un aumento del 16% rispetto ai $ 3,4 miliardi per il primo trimestre dell’anno fiscale 2022.
Rpo in incremento del 3%
Il Remaining performance obligations (Rpo) ha sfiorato i 30,9 miliardi di dollari, in aumento del 3% in totale, con il 53% di questo importo da riconoscere come entrate nei prossimi 12 mesi. L’Rpo del prodotto è aumentato del 5% e l’Rpo del servizio è aumentato dell’1%. Nel primo trimestre dell’anno fiscale 2023, inoltre, la società ha restituito agli azionisti 2,1 miliardi di dollari attraverso riacquisti di azioni proprie e dividendi.
Ma all’orizzonte c’è un massiccio piano di ristrutturazione
Nonostante questo quadro, nel deposito Sec Cisco ha annunciato nei giorni scorsi “un piano di ristrutturazione al fine di riequilibrare l’organizzazione e consentire ulteriori investimenti in aree prioritarie chiave“, attraverso un “ribilanciamento che includerà opzioni di movimento dei talenti e ristrutturazione”. La società ha già perso proprietà immobiliari nell’area della sua sede a nord di San Jose: ora, secondo quanto indicato, potrebbero profilarsi ulteriori tagli alle proprietà. “Cisco ottimizzerà il suo portafoglio immobiliare, allineato alla più ampia strategia di lavoro ibrido”, afferma il deposito Sec.
Ma l’operazione non sarà indolore per nessuno. “Cisco attualmente stima che riconoscerà oneri al lordo delle imposte ai suoi risultati finanziari di circa 600 milioni di dollari, costituiti da licenziamento e altri benefici di risoluzione una tantum, oneri relativi agli immobili e altri costi”, ha affermato la società tecnologica. Secondo gli analisti, il programma di ristrutturazione potrebbe iniziare in breve tempo, potenzialmente entro settimane o pochi mesi.