La sostenibilità ambientale ed energetica è fondamentale per gli operatori di settore anche per mantenere la sostenibilità dei propri margini. È quanto emerge da un’analisi del gruppo Tmt di Boston Consulting Group (Bcg) i cui risultati sono stati anticipati a CorCom.
Il traffico dati e il dispendio energetico
“La gestione e il trasporto dei dati su reti fisse e mobili richiede un significativo dispendio di energia elettrica, perché gli apparati elettronici e i server siano attivi. Un utilizzo più mirato ed intelligente di queste apparecchiature può portare riduzioni significative del costo energetico degli operatori, con impatti significativi sui margini – spiega Bartolomeo Banche, Managing Director and Partner di Bcg -. Inoltre, un maggior focus sulla riduzione delle emissioni dei fornitori rappresenta un’altra leva per scongiurare aumenti dei prezzi delle forniture legati ai prezzi del consumo energetico a “monte”. Vista la rilevanza del settore delle telecomunicazioni in termini di emissioni (quasi pari al settore del trasporto aereo), tali miglioramenti avranno impatto considerevole sia sui margini degli operatori che sull’ecosistema ambientale”. Un tema di grande rilevanza su cui CorCom accenderà i riflettori in occasione dell’edizione di fine anno di Telco per l’Italia in programma a Roma il 14 dicembre (PER AGENDA E ISCRIZIONE CLICCA QUI).
Quanto impattano l’Ict e le Tlc sull’ambiente
Secondo i dati di Bcg il settore oggi ha un impatto significativo in termini di emissioni di CO2, pari a circa il 3% delle emissioni globali. Valore considerevole se pensiamo che genera quasi il doppio di CO2 rispetto al settore dell’aviazione (che è responsabile di meno del 2% della CO2 globale), molto spesso al centro di discussioni sulla sostenibilità ambientale. Considerata la crescita del consumo dei dati, inoltre, si stima che il settore potrebbe diventare il responsabile del 14% delle emissioni di CO2 entro il 2040. “Diventa chiaro che gli efficientamenti tecnologici da soli non basteranno a tenere sotto controllo il livello di emissioni”, evidenzia Banche.
Riguardo specificamente al settore delle Tlc è uno dei principali “contributori” e vale infatti l’1,6% delle emissioni globali di CO2. “Livelli che rimarranno elevati, a meno che non vengano azionate le giuste leve per abbattere le emissioni del comparto. E, se tradizionalmente la gestione di queste aziende è stata guidata da un forte orientamento ai profitti e alla soddisfazione del cliente, è giunto il tempo di considerare gli obiettivi di sostenibilità e integrarli nei processi manageriali”, sottolinea Bcg secondo cui se da un lato diversi operatori di Tlc si siano attivati su questi temi, anche grazie alla maggiore consapevolezza del management e alle pressioni degli stakeholder, dall’altro il lavoro da fare è ancora enorme.
La crisi economica e il soddisfacimento delle metriche green
Bcg accende i riflettori anche sulla questione delle metriche: “Se alcune definite dagli standard “Greenhouse Gas Protocol” risultano più semplici da tracciare poiché relative alle emissioni di cui gli operatori sono direttamente responsabili (Scope 1 e Scope 2), altre, come quelle relative alle emissioni di Scope 3, sono molto più difficili da monitorare in quanto non vengono prodotte direttamente dagli operatori, ma sono il risultato di attività in altri rami a “monte” o a “valle” della loro catena del valore. Se pensiamo che il 90% delle emissioni generate dalle aziende di Tlc deriva dalle attività a “monte” o a “valle” della catena del valore, come il consumo energetico dei fornitori, diventa facile immaginare quanto si complichi il lavoro per gli operatori stessi”. A tutto ciò va aggiunto il carico da novanta delle contingenze economiche “e quindi è sempre più complicato per gli operatori rivedere i prezzi ai consumatori, in risposta alla continua volatilità dei costi dell’energia e alla contemporanea e crescente inflazione”.
Gli obiettivi net zero e gli investimenti crescenti in reti e data center
Molti operatori si ritrovano a fare i conti con obiettivi di “Net zero” ed in parallelo con l’ampliamento di strutture di server e data center. “Ma per mettere in pratica le promesse di sostenibilità e, nel contempo, aumentare la resilienza aziendale per fronteggiare l’instabilità del mercato – consideriamo l’alta volatilità del mercato dell’energia con prezzi “wholesale” fino a 3,5 volte superiori rispetto ai prezzi di gennaio 2022 – è necessario disporre di un approccio alla sostenibilità sistematico e trasformativo”, sottolinea ancora Banche.
Un’opportunità di sviluppo per gli operatori di Tlc è rappresentata dalla creazione di offerte mirate ad aiutare i clienti a ridurre le proprie emissioni di CO2, elementi che vanno oltre lo Scope 3, arrivando agli emergenti protocolli di Scope 4. “Il monitoraggio di questi obiettivi di Scope 4 è ancora in fase embrionale, data la difficile misurazione di emissioni esterne al ciclo di vita del proprio prodotto o alla propria catena del valore, ma perseguire tali obbiettivi significherebbe intraprendere azioni concrete per immettere sul mercato prodotti capaci di aiutare i clienti a ridurre le proprie emissioni”.
I benefici concreti per le telco virtuose
Dalle analisi di Bcg è emerso che i leader in sostenibilità attirino consumatori più consapevoli, registrando minori rischi regolatori, migliori tassi di finanziamento e, infine, un migliore livello di Tsr (Total Shareholder Return). La maggior trasparenza nel reporting sui temi di sostenibilità, infatti, attrae i consumatori sensibili alle tematiche di sostenibilità e più leali nel tempo. Dato il focus aziendale sul rispetto delle regole ambientali, queste aziende corrono meno rischi di ricevere sanzioni dal regolatore in merito a pratiche ambientali interne scorrette. E visto il minor livello di rischio ambientale e la migliore tracciabilità della sostenibilità aziendale, numerose banche sono propense a concedere migliori tassi di finanziamento a queste aziende. La somma di tutte queste componenti produce in media un più alto rendimento anche per gli azionisti (Total Shareholder Return).
Il Telco Sustainability Index
Bcg ha messo a punto un indice di sostenibilità per le Tlc, il Telco Sustainability Index. Si tratta di uno strumento che consente di misurare le performance degli operatori tenendo conto di numerosi indicatori afferenti a 4 dimensioni della sostenibilità ambientale:
- impegno degli operatori verso obiettivi di sostenibilità
- le emissioni di CO2 e l’intensità energetica dei fornitori a “monte” o a “valle” della catena del valore
- il livello di scarti e di economia circolare
- l’abilitazione degli utenti a ridurre le loro emissioni di CO2
“Applicando l’indice di sostenibilità, si può analizzare come gli operatori stiano agendo, seppur lentamente, sulle quattro principali metriche individuate. L’indagine mostra come nell’ultimo anno oltre 80% dei dirigenti aziendali confermino la presenza di programmi di sostenibilità aziendale nelle loro imprese, ma meno del 50% di loro può confermare che la loro impresa sta performando bene su queste metriche”.
Le aziende di Tlc europee risultano in testa in termini di avanzamenti e azioni di miglioramento rispetto ai colleghi trans-oceanici, specialmente data l’implementazione di processi di reporting trasparenti sulla sostenibilità, di azioni concrete di riduzione della CO2 e di economia circolare. Riguardo al mercato italiano, i principali operatori sembrano allineati ai concorrenti europei e stanno lavorando sulla messa in pratica dei principali target di Scope 3. “Iniziano a vedersi rendicontazioni più dettagliate e basate su chiari obiettivi fissati in anticipo di 3-5 anni, cosa che favorirà un effetto a cascata sui principali fornitori, i quali dovranno a loro volta ridurre le emissioni di CO2 per essere in linea con i target di Scope 3 richiesti dai loro clienti”.