INTERNET

Icann, arrivano i domini aziendali protetti

Parte questa settimana il Trademark Clearinghouse che consente di registrare “brand” e marchi prima dell’apertura delle procedure di registrazione. In campo Ibm e Deloitte

Pubblicato il 25 Mar 2013

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Conto alla rovescia il Trademark Clearinghouse di Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), il servizio che permetterà alle aziende di registrare il loro marchio e di difendere il dominio cosiddetto di “secondo livello” ovvero tutto ciò che si trova alla sinistra del “.com”.

Il Trademark Clearinghouse, che parte questa settimana, sarà gestito da Ibm e Deloitte. I proprietari di marchi avranno la possibilità di registrare uno dei nuovi suffissi prima dell’apertura al pubblico delle procedure di registrazione. Se un’azienda non coglierà questa opportunità, la Trademark Clearinghouse la avviserà quando altre imprese stanno per farlo al posto suo. Il sistema comunque non bloccherà la richiesta e le parti dovranno risolvere tra loro eventuali contese.

Nelle scorse settimane aveva destato scalpore il tentativo di Amazon di accaparrarsi il dominio “.book” presentando all’Icann la domanda per la registrazione per un gran numero di “suffissi” come .book, .author, .news e .shop. L’Associazione Italiana Editori (Aie) e la Federazione Editori Europei (Fep) avevano scritto all’ente definendo “potenzialmente molto pericolosa (e senz’altro anticompetitiva) l’assegnazione ad un solo soggetto, per altro privato, della disponibilità del dominio .book”. I domini in attesa di essere aggiudicati, sottolineavano le due associazioni, hanno carattere esclusivo: non possono essere utilizzati da altri se non da chi ne ha ottenuto (ovvero pagato) la registrazione.

“È nostra opinione – si legge nel documento – che permettere a entità commerciali di registrare questi domini e consentire loro di usarli come proprietari esclusivi causerebbe gravi danni all’intera industria del libro (…). Visto che Internet è un mezzo così istituzionale siamo molto preoccupati che l’identificazione tra questi Top Level Domains e un loro possibile unico proprietario possa fuorviare il consumatore”. È evidente, proseguono Fep e Aie, che, se il dominio .book fosse assegnato per esempio ad Amazon, la società di Bezos potrebbe godere del vantaggio di dominare incontrastata tutto l’insieme degli indirizzi Internet con suffisso .book, “identificando” tout court Amazon e “concetto di libro”.

Il servizio Trademark Clearinghouse accompagna la strategia di assegnazione di nuovi domini: a metà del 2013 è infatti previsto l’arrivo di nuovo suffissi oltre ai tradizionali .org o .com. L’Icann sta gestendo la più grande espansione del sistema di indirizzi Internet dalla sua creazione negli anni Ottanta. La decisione di emanare i nuovi domini è stata presa dall’Icann nel giugno 2011. Al momento esistono solo 22 Top-level domain names, Tld, come .com, .info, .org, più circa 250 domini con nomi di paesi (come .it, o .uk). L’anno scorso quasi 2.000 aziende e gruppi hanno presentato richiesta per circa 1.400 domini differenti. I richiedenti sperano di raggiungere in modo più facile determinati utenti in determinate aree geografiche attraverso indirizzi “targettizzati”. Dall’inizio del processo, però, sono sorti problemi e contestazioni. Per esempio Amazon è stata accusata di voler fare incetta di domini, una manovra anti-concorrenziale, mentre il governo di Berna ha protestato contro il tentativo di SwissAir di acquistare l’indirizzo .swiss, sostenendo che “dovrebbe essere utilizzato a beneficio dell’intera comunità della Svizzera”.

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