ICITY RANK 2022

Smart city, Firenze e Milano sul podio. In rimonta i Comuni del Sud

I due capoluoghi si confermano in testa alla classifica annuale di Fpa. Messina la città più digitale del Meridione. Il direttore generale Gianni Dominici: “Ora spinta sulla fruizione effettiva dei servizi online da parte dei cittadini”

Pubblicato il 29 Nov 2022

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Le città italiane mettono il turbo all’inovazione e si presentano “in forze” all’appuntamento 2022 con ICity Rank, la classifica sulla digitalizzazione dei Comuni firmata FPA, società del gruppo Digital360. Firenze si conferma “campionessa” nazionale seguita da Milano e – tutte a pari merito – da Bergamo, Bologna, Cremona, Modena, Roma Capitale e Trento.

Ma l’edizione 2022 segnala un cambio di passo: cresce il livello medio di digitalizzazione e si accorcia la distanza dal vertice anche di centri minori e città del Sud che rimontano la classifica guidate da Messina: la città siciliana avanza infatti di 34 posizioni (dalla 62 alla 28esima).

Ma ora si apre la “fase 2”

“Si può considerare conclusa con successo una prima fase – dice il dg FPA Gianni Dominici – ma se ne apre una nuova, in cui è necessario stimolare la fruizione effettiva dei servizi online da parte dei cittadini, rendere i social e le app veri strumenti di partecipazione alle decisioni, utilizzare le tecnologie per creare strumenti integrati di monitoraggio”.

“Oggi risulta sempre più chiaro il ruolo delle città come veri e propri laboratori di sperimentazione e di attuazione delle strategie per la trasformazione digitale – dice Raffaello Balocco, Ceo di Digital360 -. Se l’anno passato è stato importante per la crescita digitale dei Comuni italiani, il 2023 lo sarà ancora di più per lo stimolo che verrà dal Pnrr ai processi avviati. Per affrontare la nuova fase di evoluzione, sarà importante la capacità di traino delle città più innovative, il supporto e coordinamento delle agenzie nazionali e lo scambio di esperienze tra le amministrazioni e le imprese”.

Ecco la graduatoria 2022

La graduatoria coinvolge i 108 Comuni capoluogo ed è stata stilata sulla base dell’indice di trasformazione digitale, ottenuto come media aritmetica di otto indici settoriali, che sintetizzano 35 indicatori basati su 150 variabili: servizi online, canali social, piattaforme abilitanti, open data, apertura, wifi pubblico, app municipali e IoT.

Scorrendo la graduatoria, alla nona posizione troviamo l’ex aequo di Cagliari e Genova, all’11esima Parma e Torino, alla 13esima Brescia e Venezia, alla 15esima Palermo, Prato, Reggio-Emilia, Rimini e Verona, alla 20esima Bari, Cesena e Pisa, alla 23esima Padova, alla 24esima Lecce, Siena e Vicenza.

Tutte queste, insieme ai comuni sul podio, compongono il gruppo delle 26 città “digitali”, capaci di utilizzare in modo diffuso, organico e continuativo le nuove tecnologie.

Altre 75 città sono invece in una fase intermedia nel percorso di crescita digitale e 7 in fondo classifica, a livello critico con indice inferiore a 30 (Rieti, Avellino, Benevento, Foggia, Agrigento, Enna e all’ultimo posto Isernia).

Tra i comuni digitali, 10 sono capoluoghi metropolitani (su 14 complessivi), quasi tutti del Centro/Nord, a testimonianza del permanere di un certo ritardo del Mezzogiorno e delle realtà più piccole nonostante si evidenzi una tendenza al recupero.

La rimonta di Messina

Tra i casi di crescita più significativi, Messina che nel corso del 2022 è migliorata di 34 posizioni, L’Aquila, Cuneo, Imperia e Trapani, che guadagnano 16 punti.

Cagliari, Palermo e Bari si confermano al vertice tra le città del Mezzogiorno. Dopo Lecce, anche Messina, Napoli e Pescara sono ormai vicine all’ingresso tra le città digitali.

In aumento la crescita digitale media

Se si analizza l’ultimo decennio di risultati di ICity Rank si evidenzia una progressiva crescita digitale media delle città, sia dal punto di vista “funzionale”, con la messa online di sempre più servizi e la creazione di piattaforme di identità, pagamento, interazione che ne hanno facilitato l’utilizzo, che da quello della “comunicazione”, con la diffusione di social media, app, open data, reti wifi pubbliche e gratuite.

La copertura di servizi online è passata dal 41% nel 2019 all’82% nel 2022 (con 75 amministrazioni che hanno attivato online almeno 8 servizi sui 10 monitorati), quelli accessibili tramite Spid sono saliti dal 39% del 2020 al 71% del 2022 e il flusso di transazioni tramite PagoPA è raddoppiato rispetto allo scorso anno.

Il “grado di copertura” delle app in un anno è salito dal 57% al 66%; l’indice sintetico di attivazione dei social è passato dall’86% all’88%; le amministrazioni che pubblicano Opendata sono passate da 64 a 69; quelle con reti wifi pubbliche da 104 a 105.

Gli indici di ambito

Servizi online. Il 2022 è stato un anno di grande espansione nella disponibilità di accesso ai servizi in rete. Le protagoniste sono le città intermedie del Centronord: Cremona guida la classifica, seguita da Bergamo, Rovigo, Trento, Lodi e Verona. New entry Cesena e Siena al settimo posto. Per quanto riguarda i capoluoghi metropolitani, solo Milano e Bologna entrano nella top 10.

App municipali. Seppure in misura inferiore rispetto ai servizi, anche le applicazioni per dispositivi mobili proseguono la loro progressiva diffusione nei Comuni Capoluogo. L’emergere di realtà meridionali è confermato dalla presenza di Bari e Napoli nella top 10.

Più precisamente, Bari è al primo posto del ranking (a pari merito con Cremona, Modena, Prato, Trento), Napoli al sesto. Tra i capoluoghi metropolitani del Centronord è presente solo Firenze, in sesta posizione. Gli altri capoluoghi in top ten (Padova, Parma, Reggio Emilia) sono città intermedie settentrionali.

Piattaforme abilitanti. In testa alla graduatoria di questo indice si trovano tre città di dimensione medio piccola: medaglia d’oro per Cremona, seguono Cesena e Lodi. L’unica città del Mezzogiorno presente è Campobasso, in ottava posizione. Solo tre capoluoghi metropolitani (Milano, Genova e Firenze) si collocano nella top ten, rispettivamente in quarta, quinta e decima posizione.

Social PA. Tra i capoluoghi più social troviamo i centri metropolitani (a partire da Bologna, Venezia, Firenze, Torino e Napoli), che dominano la graduatoria occupando nove delle prime dieci posizioni (anche con Roma, Cagliari, Genova e Milano). Si conferma l’eccezione di Pordenone, che sale quest’anno in sesta posizione.

Open data. La dinamica di diffusione della pubblicazione di Open data è molto più contenuta rispetto ad altre variabili. Attualmente, infatti, sono ancora oltre un terzo del totale le amministrazioni capoluogo che non ne pubblicano. In vetta alla classifica Torino, Arezzo e Milano, mentre l’unica città del Mezzogiorno è Lecce, all’ottavo posto nella top ten.

Apertura. Tra gli indicatori monitorati in questo ambito, figura la presenza del Responsabile per la Transizione Digitale: il numero di amministrazioni capoluogo che hanno comunicato il RTD nell’ultimo anno salgono da 87 a 97. Bari guida la top ten dell’indice, seguita da Arezzo e L’Aquila. Bari e Messina (7^) sono gli unici due capoluoghi metropolitani tra i primi dieci Comuni del ranking.

Wifi pubblico. Dopo la crescita degli ultimi anni sono solo due i capoluoghi italiani per i quali non è stata individuata l’esistenza di una rete wofoi pubblica. Firenze e Bergamo si confermano ai vertici, seguiti da Genova e Venezia. Tra le top ten prevalgono i capoluoghi metropolitani, compreso Cagliari (5^), unico meridionale. Riescono ad inserirsi Trento, Verona, e Cremona (ultima nella top 10 insieme a Bologna).

Iot e tecnologie di rete. Questo ambito si riferisce al sistema dei servizi funzionali urbani (in particolare illuminazione pubblica, rete semaforica e sistemi di raccolta dei rifiuti, infomobilità, gestione del verde). In vetta alla classifica troviamo a pari merito Bologna, Bolzano, Cuneo, Firenze, Mantova, Trento e Vicenza. Tra le città del Mezzogiorno è presente solo Pescara, che occupa l’ottava posizione della top ten.

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