IL DISCO VERDE

Ricerca e innovazione, ok Ue al piano italiano: sul piatto 5,6 miliardi

Il programma nazionale approvato nel quadro del Fondo europeo per lo sviluppo regionale per il periodo 2021-2027. Investimenti nella transizione verso sistemi produttivi digitali e sostenibili e nelle alte tecnologie le priorità strategiche

Pubblicato il 29 Nov 2022

innovazione-120207152836

Via libera Ue al piano italiano per la Ricerca e l’Innovazione (Pnr). La Commissione europea ha approvato il programma nazionale 2021-2027 nel quadro del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) per il periodo 2021-2027.

La dotazione finanziaria complessiva è di 5,6 miliardi di cui 3,7 miliardi provengono da fondi europei. Il programma, per le regioni meno sviluppate, concentrerà i suoi interventi nel rafforzamento di ricerca e innovazione, transizione a sistemi produttivi digitali e sostenibili e negli investimenti produttivi delle imprese, in particolare sulle alte tecnologie. Inoltre, attenzione a produzione e uso di energia pulita e rinnovabile.

Cos’è il Pnr

Il Programma nazionale per la ricerca (Pnr), previsto dal D.Lgs. 204/1998, è il documento che orienta le politiche della ricerca in Italia, alla realizzazione del quale concorrono le amministrazioni dello Stato con il coordinamento del Ministero dell’Università e della Ricerca.

Con riferimento alla dimensione europea e internazionale della ricerca e tenendo conto delle iniziative, dei contributi e delle realtà regionali, il Pnr rappresenta il luogo di sintesi delle linee d’intervento in materia di ricerca portate avanti dalle amministrazioni pubbliche centrali e regionali che contribuiscono al sistema nazionale della ricerca e innovazione in funzione delle loro competenze e specificità, nel pieno rispetto del riparto di competenze normative e amministrative.

Il Pnr mira a favorire una maggiore sintonia e un più efficace coordinamento delle politiche di ricerca a livello europeo, nazionale e regionale e a rafforzare la presenza e la competitività dei ricercatori italiani nello Spazio europeo della ricerca e sulla scena globale.

Il Programma nazionale per la ricerca 2021-2027

Il 15 dicembre 2020, è stato approvato al Cipe il Programma nazionale per la ricerca 2021-2027, frutto di un ampio e approfondito confronto avviato dal Ministero dell’Università e della Ricerca con la comunità scientifica, con le amministrazioni dello Stato e delle realtà regionali, e allargato, per la prima volta tramite una consultazione pubblica, ai portatori di competenze e di interesse pubblici e privati e alla società civile.

Il risultato è uno strumento di programmazione quadro pluriennale partecipato e dinamico, pensato per contribuire al raggiungimento dei Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite, delle priorità della Commissione Europea, degli Obiettivi della politica di coesione 2021-2027 nonché all’iniziativa Next Generation EU.

Il filo conduttore del Piano

Il filo conduttore che ha orientato la progettazione del Pnr 2021-2027 è stato rispondere alla domanda di cosa la ricerca possa fare per il Paese, mettendo a disposizione le eccellenti competenze diffusamente presenti nel sistema italiano per far fronte a situazioni di emergenza, qual è ad esempio la pandemia da Covid-19, e favorire la sostenibilità ambientale, economica, sociale e culturale, ponendo i presupposti per la crescita e migliorando la qualità di vita dei cittadini.

Sulla base dell’analisi delle criticità e dei punti di forza della ricerca in Italia, il PNR 2021-2027 intende promuovere cambiamenti positivi facendo leva sulla ricerca di base e applicata e su politiche che si avvalgono della direzionalità dell’innovazione, del coinvolgimento dei cittadini e di azioni dedicate di trasferimento di conoscenze e tecnologie a favore dei territori, delle imprese e della pubblica amministrazione. La collaborazione di tutte le amministrazioni, centrali e regionali, e il contributo del sistema della ricerca pubblico e privato hanno consentito, anche in una prospettiva di medio e di lungo termine, di identificare le priorità del Paese, quali l’investimento sui giovani, il consolidamento della ricerca fondamentale e l’incentivazione della ricerca interdisciplinare, la promozione della dimensione internazionale dell’alta formazione e della ricerca, la circolazione di conoscenza tra ricerca e sistema produttivo.

Le priorità

Il Pnr 2021-2027 è articolato in priorità di sistema, grandi ambiti di ricerca e innovazione e relative aree d’intervento, piani nazionali e missioni. Le priorità di sistema sono pensate allo scopo di consolidare i punti di forza e superare le debolezza del nostro sistema della ricerca. I sei grandi ambiti di ricerca e innovazione e relative aree d’intervento rispecchiano i sei cluster di Horizon Europe, il programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione 2021-2027 e considerano gli ambiti della Strategia nazionale di specializzazione intelligente. I grandi ambiti di ricerca e innovazione sono articolati a un livello di granularità più fine (28 aree d’intervento) e declinati in coerenza con le specificità del contesto nazionale messe in evidenza dalla consultazione e dai contributi delle amministrazioni coinvolte. Fanno parte integrante del PNR 2021-2027 il Piano nazionale per le infrastrutture di ricerca e il Piano nazionale per la scienza aperta.

Negli aggiornamenti previsti, il Pnr potrà includere ulteriori piani nazionali. Infine, le missioni sono iniziative multisettoriali finalizzate al raggiungimento di obiettivi ambiziosi e concreti in un periodo di tempo definito attraverso politiche d’intervento guidate dalla ricerca e orientate da dati ed evidenze scientifiche. Le relative misure abbracciano tutte le fasi di un processo, dalla ricerca fino all’applicazione ultima, attraverso vari settori e ambiti scientifici.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati