Cresce il Global cloud data center, il maxi-campus di Aruba a Ponte San Pietro (Bg): inaugurati due nuovi data center di ultima generazione e un nuovo auditorium spazio eventi. Il data center campus, oggi il più grande d’Italia, si prepara così all’open day che domani porterà il pubblico alla scoperta degli oltre 200.000 metri quadri del complesso, fra infrastrutture tecnologiche, edifici, sale dati e impianti idroelettrici e fotovoltaici progettati per ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente.
Ma non solo. Il taglio del nastro segna anche l’ulteriore ampliamento del network europeo dei data center Aruba: diventano infatti tre i moduli di cui si compone attualmente il Global cloud data center di Ponte San Pietro, a cui si affiancano due ulteriori data center proprietari ad Arezzo ed il campus di Roma di prossima apertura presso l’area del Tecnopolo Tiburtino. A completare la rete, un’ulteriore struttura proprietaria che sorge a Ktiš (Repubblica Ceca), principalmente dedicata ai paesi dell’Europa centrale e orientale, ed una rete di data center partner che erogano servizi a livello europeo da Praga, Francoforte, Parigi, Varsavia e Londra.
Un “contributo” alla trasformazione digitale del Paese
“Siamo orgogliosi di poter presentare ufficialmente due nuovi data center di ultima generazione che contribuiranno alla trasformazione digitale del Paese – commenta Stefano Cecconi, amministratore delegato di Aruba -. Progettiamo i nostri campus tecnologici non solo con l’obiettivo di renderli a prova di futuro, ma anche di essere il più possibile ecosostenibili, così da minimizzare l’impatto ambientale, efficientare i consumi e conseguire i massimi livelli di certificazione. Siamo particolarmente felici di inaugurare anche il nuovo Auditorium Aruba, un luogo di aggregazione e di interazione che consentirà a noi, ad altre aziende o a realtà del territorio di organizzare eventi in un contesto altamente tecnologico ed innovativo.”
“Questo è uno storico, concreto e vero esempio di rigenerazione urbana – aggiunge Matteo Macoli, sindaco di Ponte San Pietro e vicepresidente della Provincia di Bergamo – : dove sorgeva l’industria Legler, su un’area dismessa da tempo e così strategica per Ponte San Pietro e per l’intero territorio provinciale, è nato e ora si amplia il data center campus più grande d’Italia nel segno della transizione digitale e dello sviluppo informatico. Grazie alla lungimiranza e alla qualità degli investimenti di Aruba, abbiamo l’onore di ospitare un polo aziendale moderno, sostenibile, tecnologicamente all’avanguardia, capace di generare reddito e posti di lavoro guardando al futuro, con importanti benefici anche in termini di opere pubbliche per la comunità. L’amministrazione comunale, sulla base della vigente convenzione urbanistica, continuerà a supportare questa straordinaria operazione di riqualificazione in stretta sinergia e costante collaborazione con la proprietà e i suoi tecnici”.
Da area industriale dismessa a centro hi-tech
“Sono consapevole dell’importanza di conservare un equilibrio tra quella che è la valorizzazione dei nostri territori e delle nostre tradizioni e l’apertura all’innovazione, due elementi non necessariamente in contrasto tra loro. – puntualizza Pasquale Gandolfi, Presidente della Provincia di Bergamo – Penso che la riqualificazione di questa area industriale, tradizionalmente tessile, attraverso l’insediamento di una realtà ad alto livello tecnologico come Aruba sia fondamentale per restare “al passo coi tempi”, da un punto di vista economico, sociale, e di sostenibilità ambientale”.
“Il progetto di ampliamento del campus tecnologico Aruba è un fiore all’occhiello per Bergamo e per tutta la Lombardia – conclude Claudia Terzi, assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità -: dalla rigenerazione urbanistica di un’area industriale dismessa è infatti nato un centro hi-tech di alto livello e che conferma il ruolo chiave del territorio lombardo anche per realtà come Aruba che ha scelto di insediare il suo data center campus più grande d’Italia qui in provincia di Bergamo.”