LAVORO

Agile, ok di Strasburgo al fondo da 3,6 milioni

L’Europarlamento vota a favore dell’erogazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per gli ex addetti dell’azienda informatica per il reinserimento nel mercato del lavoro. Ora la palla passa alla plenaria dell’assemblea e al Consiglio

Pubblicato il 27 Mar 2013

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3.6 milioni di euro per ex-lavoratori di Agile. E’ il finanziamento approvato dal Parlamento europeo nell’ambito del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) con l’obiettivo di sostenere il reinserimento nel mondo del lavoro di 856 ex dipendenti della società informatica, fallita nel 2010. Dei 1257 ex addetti 856 potranni beneficiare del fondo Feg.

I licenziamenti di Agile sono ripartiti su gran parte d’Italia. Sono infatti interessate 12 regioni su 20: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.

Il finanziamento, proposto dalla Commissione europea lo scorso 7 marzo, è stata approvato con 30 voti a favore e 2 contrari. Sarà necessaria l’approvazione della plenaria, prevista durante la sessione di aprile a Strasburgo, e del Consiglio, affinché I fondi possano essere erogati.

I fondi possono essere utilizzati per misure di reinserimento nel mondo del lavoro, come l’orientamento professionale, le indennità, per la ricerca, la formazione professionale e l’aggiornamento delle competenze, I contributi a lanciare un business, e i contributi per un cambio di residenza o per gli spostamenti.

Quella di Agile è la prima domanda Feg a essere approvata nel quadro del bilancio 2013.

Dal 2007, anno in cui è divenuto operativo, il Feg ha ricevuto 105 domande di contributo finanziario. Sono stati richiesti fondi per circa 454 milioni di euro per dare aiuto a circa 94.500 lavoratori. Attualmente sta aumentando il numero dei settori economici e degli Stati membri che presentano domande Feg per aiutare i lavoratori licenziati.

Una maggiore apertura del commercio con il resto del mondo si traduce in vantaggi globali per la crescita e l’occupazione, ma talvolta anche in perdita di posti di lavoro, in particolare in settori vulnerabili e per i lavoratori meno qualificati. È per questo che il presidente della Commissione Barroso ha proposto a suo tempo di istituire un Fondo per aiutare coloro che subiscono maggiormente le conseguenze della globalizzazione. Il Feg, istituito alla fine del 2006, è stato creato per dimostrare la solidarietà dei molti che beneficiano della maggiore apertura dei mercati verso i pochi che si trovano ad affrontare lo shock improvviso della perdita del lavoro. Nel giugno 2009, le norme del Feg sono state riviste per rafforzarne il ruolo come strumento di intervento tempestivo e parte integrante della risposta della Ue alla crisi economica e finanziaria. Il regolamento Feg rivisto è entrato in vigore il 2 luglio 2009 e si applica a tutte le domande ricevute fra il 1° maggio 2009 e il 31 dicembre 2011.

Sulla base dell’esperienza acquisita con il Feg dal 2007 e del suo valore aggiunto per i lavoratori assistiti e le regioni colpite, la Commissione ha proposto di mantenerlo anche nell’ambito del quadro finanziario pluriennale 2014-2020, migliorandone al contempo il funzionamento.

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