Non si colma il digital divide mondiale. E tantomeno il gender gap. Lo denuncia un report dell’Itu secondo cui nel 2022 un terzo della popolazione, cioè 2,7 miliardi di persone, non ha ancora accesso a Internet. Ma ancora più grave è il divario di genere: nei paesi a basso reddito solo il 21% delle donne è connesso contro il 32% degli uomini, una cifra che non è migliorata dal 2019.
Il costo delle connessioni
Anche se il costo dei servizi Internet è diminuito a livello globale, i più poveri del mondo rimangono privati delle opportunità offerte da questa tecnologia. “L’accesso a Internet sta crescendo, ma non così velocemente e uniformemente in tutto il mondo come dovrebbe essere – dice Doreen Bogdan-Martin, direttrice dell’Itu –. Ci sono ancora troppe persone che non hanno accesso alla tecnologia digitale. La sfida che abbiamo di fronte è mobilitare le risorse che consentirebbero a tutti di beneficiare efficacemente della connettività”.
Secondo il rapporto, Internet è diventato più conveniente in tutte le regioni del mondo e per tutti i gruppi di popolazione, indipendentemente dal livello di reddito. Tuttavia, il suo costo rimane un ostacolo importante, in particolare nelle economie a basso reddito.
L’attuale situazione economica globale, caratterizzata da un’inflazione elevata, dall’aumento dei tassi di interesse e da elevate incertezze, potrebbe rendere ancora più difficile raggiungere l’obiettivo di espandere la portata di Internet nelle aree a basso reddito.
Gender gap più alto nei Paesi a basso reddito
Non ultimo, nell’accesso a Internet permane una grave disuguaglianza di genere. Sebbene le donne costituiscano quasi la metà della popolazione mondiale, 259 milioni di donne in meno hanno accesso a Internet rispetto agli uomini.
Secondo il rapporto solo il 63% delle donne utilizza Internet nel 2022, rispetto al 69% degli uomini. Il divario di genere è ancora più preoccupante nei paesi a basso reddito, dove il 21% delle donne è connesso, rispetto al 32% degli uomini, una cifra che non è migliorata dal 2019.