FONDAZIONE SOLIDITAS

Terzo settore: in Europa 300 milioni dal crowdfunding online

Lo comunica la Fondazione Sodalitas secondo cui le piattaforme di raccolta sarebbero aumentate del 50% in un anno. Facebook usato dal 76,8% delle organizzazioni

Pubblicato il 27 Mar 2013

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I social network stanno contribuendo in misura sempre maggiore alla raccolta fondi e alle campagne di sensibilizzazione delle organizzazioni europee del Terzo Settore. Lo rileva la ricerca “La comunicazione digitale nel nonprofit: usi, rischi e opportunità” presentata oggi nell’ambito dell’incontro “La sfida digitale: come conciliare nonprofit, new media e risorse” con cui Fondazione Sodalitas ha dato ufficialmente avvio al programma Sodalitas Social Innovation.

Nel 2012 in Europa sono stati raccolti circa 300 milioni di euro (un terzo di quanto è stato raccolto a livello mondiale) considerando tutti i tipi di crowdfunding. Solo alla fine del 2011 c’erano circa 200 piattaforme online di crowdfunding attive in Europa. E secondo le stime dovrebbero crescere del 50% nel 2012.

La ricerca ha coinvolto 289 organizzazioni tra associazioni (40,8%), cooperative sociali (21,2%), organizzazioni non governative (17,2%), fondazioni (11,5%) e organizzazioni di secondo e terzo livello (9,3%).

Dallo studio è emerso che il terzo settore ha familiarità con l’uso dei social network (solo il 19,5% del campione non li utilizza), ai quali chiede soprattutto visibilità (85,7%) e sensibilizzazione verso la propria causa sociale (69%), trovando più spesso la prima (90%) che la seconda (56%). Solo il 15,6% delle organizzazioni intervistate ha dichiarato di utilizzare questi mezzi per ottenere fondi o donazioni a sostegno delle proprie attività, ma non sempre ne ha avuto concreto beneficio (10,3%).

Facebook è il social network più utilizzato dal nonprofit (76,8%, contro il 46,7% di Youtube, il 44,5% di Twitter, il 14,3% di Linkedin, il 15,8% di Google+) nonché quello su cui le Onp (Organizzazioni non profit) sono arrivate prima (il 50,3% degli intervistati ha aperto il proprio spazio prima dell’inizio del 2011). Anche Youtube è stato esplorato già da qualche anno: il 56,5% delle organizzazioni ci è arrivata prima dell’inizio del 2011. Il social network su cui le Onp sono sbarcate più di recente è invece Google+ (il 31,6% ha aperto un profilo nel periodo gennaio-giugno 2012).

L’esperienza d’uso di questi canali da parte delle Onp è tendenzialmente positiva: il 54,1% del campione ha dichiarato di non aver mai avuto problemi. Chi invece ne ha riscontrati (45,9%) ha parlato soprattutto di criticità relative a tempo (76,8%) e risorse umane (49,5%) da dedicarvi. Il problema del tempo riguarda in uguale misura sia le piccole che le grandi organizzazioni (77,3%). Al crescere delle dimensioni organizzative cresce progressivamente la presenza delle Onp su Linkedin (da 7,5% a 18,9%) e diminuisce il problema delle risorse da impiegare per la gestione di questi canali (da 54,5% a 25%), mentre subentra quello delle competenze (da 13,6% a 62,5%), e diminuisce il numero delle organizzazioni che hanno scelto di non essere presenti sui social (da 33,8% a 12,3%), mentre aumenta il numero di quelle che stanno valutando o progettando di entrarci (piccole organizzazioni 65,5%; grandi organizzazioni 75%).

Il crowdfunding (processo attraverso cui poter mobilitare persone e risorse verso il sostegno di una specifica causa o progetto) riguarda sempre di più, a livello globale, anche il Terzo Settore.

Nel mondo sono attive 450 piattaforme dedicate (191 negli Usa, 44 in Uk, oltre 100 nel resto dell’Eurozona) e sono in continua crescita: se solo Kickstarter (americana, la più importante) ha raccolto finora 393 milioni di dollari, ci si aspetta che questi spazi, insieme, riescano a raccogliere nel 2013 6.2 miliardi di dollari.

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