Alle telco serve un nuovo concetto di innovazione
“Fastweb ha chiuso 37 trimestri consecutivi di crescita”, ha evidenziato Di Feliciantonio. “Sul mercato consumer soffriamo le stesse pressioni delle altre telco, ma cresciamo grazie ai segmenti wholesale, enterprise e digital transformation. Fastweb ha saputo passare da un concetto di innovazione tradizionale, incentrato sulle reti, a un concetto più di sistema incentrato sulle infrastrutture, che non sono solo rete ma data center, cybersecurity e tutti gli abilitatori della digital transformation. Questo ci ha fatto crescere sul segmento enterprise, mentre gli investimenti sulle reti ci hanno consentito di giocare un ruolo di primo piano nel mercato all’ingrosso”.
Un altro elemento di crescita per Fastweb è quello delle piattaforme che abilitano servizi innovativi e mettano in grado tutti i possibili in clienti di utilizzare le infrastrutture: “È qui che si compete con gli Ott“.
La terza dimensione è quella delle competenze, fondamentali per far crescere il mercato. “Sul segmento consumer il 50% delle famiglie italiane non ha ancora la rete fissa e per me c’è una correlazione diretta tracompetenze di base e uso della banda larga. Questo vale anche per pmi e Pa: servono più competenze per usare i servizi e la filiera deve creare la domanda, non solo servire il bisogno esistente. La Digital academy di Fastweb è diventata per noi un’importante leva di business: abbiamo stretto una collaborazione con la Pa con cui mettiamo disposizione una serie di corsi e abbiamo totalizzato oltre 10mila dipendenti pubblici che hanno usato i nostri contenuti”.
Reti sostenibili: al lavoro sulla supply chain
Fastweb è impegnata anche nella partita dell’ecosostenibilità: ha di recente annunciato il suo sostegno al progetto internazionale dell’Università di Cambdrige Marine Biomass Regeneration e gran parte delle soluzioni e dei progetti che sta portando avanti sono in chiave “green”, come FastSafe che fa leva sulla tecnologia blockchain per certificare i processi e favorire la dematerializzazione.
“La transizione digitale è fattore enorme di sostenibilità, questo va messo in evidenza”, ha affermato Di Feliciantonio. “Tutto quello che viene fatto con i bit ha meno carbon footprint dei processi tradizionali. È vero che il settore ha grandi consumi energetici ma sta facendo la sua parte per ridurre i consumi e anzi può fare da traino alla transizione ecologica. Noi di Fastweb abbiamo annunciato che saremo carbon neutral nel 2025, un enorme anticipo rispetto agli accordi Parigi, e già abbiamo infrastrutture sostenibili. Adesso lavoreremo intensamente sulla catena di fornitura, che per tutti gli attori industriali pesa per l’80% delle emissioni. Il nostro è un approccio di sistema”.