Puntare sin da subito sui piccoli Comuni e sulle aree più svantaggiate del Paese da un punto di vista infrastrutturale è stata la scelta vincente di Eolo. Oggi leader con quasi il 35% di marketshare, secondo le rilevazioni Agcom, la telco guarda al 2023 con lo sguardo di chi sa che le carte da giocare sono ancora molte.
Lo ha spiegato a Telco per l’Italia il Ceo Network Division Guido Garrone: “L’Italia è un Paese orograficamente complesso – ha detto -, che per lungo tempo si è affidato a un’infrastruttura unitaria e nel quale piccoli e piccolissimi Comuni hanno assistito a uno sviluppo infrastrutturale molto tardivo a fronte di un innalzamento della domanda”. In questo quadro, l’Fwa si è ritagliato una fetta di mercato importante, che non ha ancora esaurito le sue potenzialità: “In un contesto fatto da 26 milioni di famiglie e 4 milioni di imprese – ha spiegato Garrone -, attualmente la tecnologia Fwa copre circa il 10% del mercato, ma è destinata ad innalzarsi sino al 15, o anche al 20, per un bacino di circa 5 o 6 milioni di case. Attualmente sono quindi servite circa un milione e 800mila famiglie: 630mila sono i clienti Eolo, ai quali proponiamo un’offerta che si avvale di un grande backbone e un’importante capacità all’edge per sostenere grandi picchi di traffico. Contiamo quindi su una copertura catastale di circa 6.800 Comuni, per 18 milioni di famiglie potenzialmente servibili che, puntando sulle onde millimetriche, si riducono però a circa 12 milioni”.
Complementari all’Ftth
In questo quadro, la vision Eolo resta “convinta che il mainstreem per la connettività a un giga, come richiesto dal governo e dall’Europa, sarà il GigaBit, il quale sarà esprimibile anche con la tecnologia Fwa”. “Questa è la partita che ci interessa di più – ha fatto presente Garrone -: noi siamo perfettamente complementari all’Ftth nelle aree più disagiate, anche perché con pochissima potenza possiamo servire benissimo i clienti”. Ovvi, dunque, che le ambizioni aziendali per il futuro vadano proprio in questa direzione: “Puntiamo alla densificazione della nostra rete a onde millimetriche a 28 GigaHertz – ha aggiunto Garrone – e alla ricerca di spazi di mercato non ancora penetrati”.
Fwa: una tecnologia “senza scadenza”
Nonostante le previsioni, tuttavia, resta l’incognita sull’identità dell’Fwa nelle evoluzioni future del comparto. Che sia solo una tecnologia-ponte, un’opzione “a scadenza” in attesa del 5G? O forse si tratta davvero di qualcosa di più?
Reduce da un accordo con Open Fiber per un approccio comune Fwa-Ftth nelle aree bianche che mira a evitare duplicazioni e a sostenere la strategia nazionale in materia di abbattimento del digital divide, Eolo guarda al Fixed Wireless Access con uno sguardo di lungo e lunghissimo termine: “Non si tratta di una tecnologia a scadenza – ha spiegato Garrone -: la tecnologia è una compente del servizio e lo standard è il 5G, il quale non è solo mobile. Siamo al lavoro con il Ministero per ottenere uno spettro ad uso dell’Fwa, e se l’otterremo il ‘Giga’ si farà”.
Ma duplicare resta fuori da ogni ipotesi: “Chi lavora sulle infrastrutture deve avere le idee chiare sul lungo periodo – ha concluso Garrone -, evitando doppioni e promuovendo il sharing mettendo in comune le forze. Una grande mano, in questo senso, deve ovviamente arrivare dalla politica, sia sui costi energetici sia sulla formazione dei giovani, ma intanto noi ci muoviamo. E l’operazione con Open Fiber si inserisce proprio in questa logica, promuovendo una partnership virtuosa che non potrà che crescere“.