Una trasformazione digitale “inclusiva, equa, sicura e sostenibile che metta le persone al centro”. E’ questo il “cuore” della dichiarazione europea sui diritti e i principi per il decennio digitale firmata da Consiglio, Parlamento e Commissione della Ue.
“Oggi ci impegniamo per una trasformazione digitale inclusiva, equa, sicura e sostenibile che metta le persone al centro – ha detto Petr Fiala, primo ministro ceco -. Preservare i valori fondamentali dell’UE online è importante quanto nel mondo reale. La dichiarazione fungerà da punto di riferimento per i responsabili politici, le imprese e altri attori pertinenti nello sviluppo e nella diffusione di nuove tecnologie”.
Sovranità digitale e rispetto dei diritti
La dichiarazione include, tra gli altri, riferimenti alla sovranità digitale in modo aperto, al rispetto dei diritti fondamentali, allo stato di diritto e alla democrazia, all’inclusione, all’accessibilità, all’uguaglianza, alla sostenibilità, alla resilienza, alla sicurezza, al miglioramento della qualità della vita, alla disponibilità di servizi e al rispetto dei diritti e delle aspirazioni di tutti. Punta a “contribuire a un’economia e a una società dinamiche, efficienti sotto il profilo delle risorse ed eque nell’Ue”.
Un punto di riferimento per politici e imprese
Il testo ricorda tutti i diritti pertinenti nel contesto della trasformazione digitale e dovrebbe fungere da punto di riferimento per le imprese e gli altri attori pertinenti nello sviluppo e nella diffusione di nuove tecnologie.
La dichiarazione, si legge nel testo, vuole guidare i responsabili politici nella riflessione sulla loro visione della trasformazione digitale: mettere le persone al centro della trasformazione digitale; sostenere la solidarietà e l’inclusione, attraverso la connettività, l’istruzione, la formazione e le competenze digitali, condizioni di lavoro giuste ed eque, nonché l’accesso ai servizi digitali online; riaffermare l’importanza della libertà di scelta nelle interazioni con algoritmi e sistemi di intelligenza artificiale e in un ambiente digitale equo; promuovere la partecipazione allo spazio pubblico digitale; aumentare la sicurezza e la responsabilizzazione nell’ambiente digitale, in particolare per i bambini e i giovani, garantendo nel contempo la privacy e il controllo individuale sui dati; promuovere la sostenibilità.
Una “dichiarazione” che guarda oltre frontiera
Il Consiglio, si legge nel documento, ha contribuito a dare rilievo alla dimensione internazionale, in particolare promuovendo riferimenti ai diritti umani universali, anche al fine di ispirare i partner al di là delle frontiere dell’Ue.
Un compromesso equilibrato che si riflette sugli aspetti sociali, ad esempio attraverso la difesa dei diritti dei lavoratori in relazione alla sorveglianza sul luogo di lavoro e attraverso un impegno nella lotta al lavoro forzato.
Privacy e Intelligenza artificiale
Per quanto riguarda le questioni relative alla privacy, la dichiarazione afferma che ai cittadini dovrebbe essere garantita la riservatezza delle loro comunicazioni ed essere protetti da tracciamento o intercettazioni illeciti.
Infine, un’intesa comune sull’intelligenza artificiale sul luogo di lavoro garantisce ora un allineamento della dichiarazione ai negoziati in corso sulla legge sull’AI e alla direttiva sulla sicurezza e la salute sul lavoro