IL CASO

Apple, nuove accuse in Cina per violazione di copyright

La Shanghai Animation Film Studio ha citato in giudizio l’azienda di Cupertino, accusandola di aver venduto i film senza autorizzazione. E secondo l’Amministrazione Generale per la supervisione alla qualità di Pechino i servizi post vendita della Mela violano la normativa

Pubblicato il 29 Mar 2013

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Nuovi guai per Apple in Cina. La Shanghai Animation Film Studio, specializzata in cartoni animati, ha citato in giudizio l’azienda americana, accusandola di aver venduto senza autorizzazione alcuni suoi film. La società chiede3,3 milioni di yuan (oltre 350.000 euro) di danni.

Secondo l’azienda cinese Apple avrebbe violato la normativa sulla proprietà intellettuale, offrendo servizi di download non autorizzati di 110 suoi film.

Si tratta della seconda accusa per violazione di copyright per la Mela in Cina. Lo scorso settembre un tribunale di Pechino aveva condannato già Apple al pagamento di 520.000 yuan (oltre 55.000 euro) all’Encicolopedia Cinese per aver fornito negli Apple Store servizi non autorizzati di download.

Problemi anche sul versante garanzia e servizi post vendita. L’Amministrazione Generale per la supervisione alla qualità, ispezione e quarantena, ha dichiarato ieri che i servizi di post vendita e relativi alla garanzia offerti da Apple in Cina violano la normativa vigente in materia e necessitano quindi delle modifiche. Secondo Pechino gli standard dei servizi post vendita di Apple nei paesi occidentali sono più elevati rispetto a quelle cinesi. In particolare si punta il dito sul fatto che nei paesi occidentali se il possessore di un iPhone ha un problema col suo apparecchio, gliene viene dato uno nuovo in sostituzione cosa che non avviene in Cina dove viene restituito il vecchio iPhone riparato. E questo sarebbe fatto per evitare di dover estendere, sul nuovo apparecchio dato in sostituzione di quello rotto o difettato, un altro anno di garanzia.

Apple non ha replicato esplicitamente alle accuse, ragione per la quale i media statali hanno parlato di ”arroganza”. L’Amministrazione per l’industria e il Commercio cinese ha deciso che un osservatorio speciali sorvegli la situazione e punisca eventuali atti illegali relativi alle politiche sulla garanzia. Secondo quanto fatto sapere dalla CCTV, la tv statale cinese, sarebbero nelle ultime settimane almeno una cinquantina gli editoriali pubblicati contro Apple, in quella che appare la più grande crisi sinora vissuta dall’azienda di Cupertino nel paese del Dragone.

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