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Identità digitale europea, la Ue seleziona il Consorzio Potential

La “cordata”, formata da 148 partecipanti provenienti da 19 Stati membri e dall’Ucraina, si occuperà di guidare alcuni use case del Digital Identity Wallet. In campo anche Intesa. Il general manager Mariani: “Servizi che semplificheranno la vita di cittadini e imprese”

Pubblicato il 21 Dic 2022

Giuseppe Mariani Intesa Kyndryl (5) (1)

Potential in pista per l’identità digitale eueopea. La Commissione Europea ha annunciato i risultati del Large Scale Program per il Digital Identity Wallet e comunicato che la proposta del consorzio è stata selezionata per guidare alcuni prototipi dell’imminente Eu Digital Identity Wallet (Eudiw) in 6 use cases: “Electronic Government services”, “Account opening”, “Sim registration”, “Mobile Driving License”, “Remote Qualified Electronic Signature” e “Electronic Prescription”.

“Come Intesa siamo orgogliosi di essere stati selezionati per ricoprire questo importante ruolo a livello nazionale e internazionale nell’ambito del consorzio più rappresentativo a livello europeo e siamo lieti che lo sforzo profuso per la preparazione sia stato valutato favorevolmente dalla Commissione Europea – dichiara Giuseppe Mariani, General Manager di Intesa, Kyndryl Company – Ora è importante lavorare proficuamente con gli altri partner per dimostrare che il Wallet può essere uno strumento utile ed efficace, e che può entrare a far parte della quotidianità di tutti i cittadini europei semplificando la vita di cittadini e imprese”.

Lancio del progetto nel 2023

Il Consorzio Potential è ora pronto a iniziare la collaborazione con GD Connetct che si concluderà con la firma del Grant Agreement (GA) e il lancio del progetto, stimato per l’inizio di maggio 2023.

Il Consorzio vede in campo 148 partecipanti provenienti da 19 Stati membri e dall’Ucraina.

L’Eu Digital Wallet

L’European Digital Identity Wallet è un passo fondamentale per realizzare l’identità digitale in Europa.

Il wallet è stato prefigurato per la prima volta nella proposta di revisione dell’eIdas, il regolamento comunitario per l’identificazione elettronica, pubblicata a giugno 2021. Secondo quanto emerge dalle prime ipotesi, all’interno dell’Eudiw si potranno trovare diverse identità digitali, come la versione dematerializzata di documenti d’identità (una cosa simile sta già accadendo in alcuni stati americani, dove la patente di guida è stata digitalizzata in alcuni wallet di attori privati), ma anche diverse attestazioni certificate e non-certificate.

Il piano della Commissione è quello di permettere a tutti i cittadini e a tutte le imprese all’interno del territorio comunitario di accedere a un sistema di riconoscimento pienamente interoperabile, che dia la possibilità di archiviare e utilizzare i dati legati all’identità digitale per l’accesso a un set di servizi ampio e diversificato. Secondo la roadmap proposta dalla Commissione, l’Eudi dovrebbe essere nelle mani di tutti i cittadini europei per settembre 2023.

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