IL RICONOSCIMENTO

Robotica, le italiane Arianna Menciassi e Cecilia Laschi nel gotha mondiale

Le ricercatrici hanno ricevuto l’onorificenza dall’Istituto degli Ingegneri Elettrici ed Elettronici (Ieee), la più importante associazione al mondo nel settore, che ogni anni seleziona i migliori 500 scienziati al mondo

Pubblicato il 23 Dic 2022

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Due ricercatrici italiane hanno ricevuto una delle onorificenze più prestigiose dell’Istituto degli Ingegneri Elettrici ed Elettronici (Ieee), la più importante associazione al mondo di ricercatori nel campo delle scienze ingegneristiche, con sede a New York, che ogni anno la assegna a soli circa 500 scienziati in tutto il mondo.

Chi sono le scienziate

Si tratta di Arianna Menciassi, prorettrice vicaria e docente di robotica biomedica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’unica in servizio presso un ateneo italiano tra tutti gli eletti, e Cecilia Laschi, docente in aspettativa dell’Istituto di BioRobotica del Sant’Anna, ora all’Università Nazionale di Singapore.

L’onorificenza è conferita ad un numero molto limitato di membri che hanno contribuito in maniera significativa al progresso o alle applicazioni nel campo dell’ingegneria, della scienza e della tecnologia, affermandosi come leader per la comunità di riferimento.

Per rendere idea della rilevanza di questo riconoscimento, basta sottolineare come il numero di premiati in un anno non supera l’uno per mille del totale dei membri votanti dell’Ieee, che sono circa 409mila.

I motivi del riconoscimento

Arianna Menciassi è stata nominata per il suo “Rilevante contributo allo sviluppo di robot per la chirurgia minimamente invasiva”, uno dei campi principali della sua ricerca insieme alla microrobotica per applicazioni biomediche, agli organi artificiali e alla combinazione tra robotica tradizionale e soluzioni ‘senza fili’ per la terapia mirata, con ampio utilizzo di fasci ultrasonici e campi magnetici.

Lo stesso riconoscimento è stato assegnato anche a Cecilia Laschi, per il suo rilevante contributo nel campo dei ‘robot soffici’, cioè di quei robot fatti con materiali morbidi e flessibili.

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