LA SENTENZA

Agcom, il Tar respinge il ricorso di Iliad sulla portabilità

Il tribunale amministrativo conferma la legittimità delle norme per il contrasto del “Sim swap”. Il ceo dell’operatore Benedetto Levi: “Basterebbero piccoli correttivi per evitare complessità che bloccano centinaia di migliaia di utenti. Convocare tavolo di lavoro”

Pubblicato il 23 Dic 2022

Four people each have a cell phone in the office

La delibera adottata a luglio da Agcom per prevenire e contrastare il “Sim Swap”, una truffa che consiste nel furto del numero di telefono degli utenti, non contiene illegittimità. A stabilirlo è il dispositivo della sentenza appena pubblicata il Tar del Lazio, che renderà note le motivazioni di questa decisione entro 45 giorni. 

Respinto quindi il ricorso che era stato presentato da Iliad Italia, Fastweb e Postepay, che lamentavano una eccessiva burocratizzazione delle procedure, soprattutto nel caso dei subentri per le Sim intestate a persone diverse dagli effettivi utilizzatori. 

Una circostanza che starebbe di fatto rallentando vistosamente una parte del mercato, complicando le procedure per molti utenti di tutti gli operatori della telefonia mobile.

La delibera Agcom

La delibera Agcom 86/21/CIR, cosiddetta “Sim Swap”, prevede una serie di modifiche alle procedure per la portabilità, prevedendo “meccanismi che puntano al rafforzamento dei controlli effettuati nel corso della procedura, l’introduzione di notifiche che garantiscono l’aggiornamento sullo svolgimento di eventuali attività di sostituzione della Sim”, per dare all’utente l’opportunità “di confermare o meno la prosecuzione dell’iter di sostituzione (o di portabilità) della scheda”. 

La posizione di iliad

“In attesa di conoscere le motivazioni che hanno portato il Tar a questa decisione – si legge in una nota dell’operatore – iliad conferma la ferma volontà di portare avanti in tutte le sedi le sue ragioni, con la forte consapevolezza che non sono in discussione solo le ragioni dell’azienda, quanto l’affermazione di alcuni principi irrinunciabili: quello della tutela del consumatore e della sua effettiva libertà di scelta da una parte, e quello di una concorrenza che sia il più sana e trasparente possibile, dall’altra”.

La dlibera, secondo iliad, “impatta negativamente gli utenti e il mercato, senza nessuna ragione, dal momento che è possibile prevenire e contrastare efficacemente la frode ‘Sim Swap’ senza ricorrere a misure, come quelle introdotte, che bloccano di fatto la portabilità”.

L’Ad Benedetto Levi: “Basterebbero piccoli correttivi”

Da sempre abbiamo fatto della trasparenza e della libertà di scelta un punto di orgoglio per la nostra azienda – afferma Benedetto Levi, Amministratore Delegato di iliad Italia – Oggi ci troviamo in una situazione incomprensibile: senza pregiudicare l’impianto complessivo e le finalità della Delibera, basterebbe apportare piccoli correttivi per consentire a tutti gli utenti di cambiare operatore quando e come credono, senza dover incorrere in complesse procedure”.

“Il disagio è evidente – aggiunge – basta guardare il numero di portabilità che ogni giorno si bloccano. Finora nessuno, né le Autorità né le Istituzioni, ci hanno chiesto di aver accesso ai dati. Basterebbe guardarli e rendersi conto che centinaia di migliaia di utenti sono bloccati, parliamo potenzialmente di 2 milioni e mezzo in un anno. Si tratta di milioni di persone che si troverebbero costrette, loro malgrado, a subire un disagio, vedendosi di fatto limitata la loro libertà di scelta. Questo senza poi voler tenere conto degli impatti sulle dinamiche concorrenziali e – non ultimo – dell’aggravio di lavoro per i tanti piccoli e medi imprenditori attivi nel settore retail telefonico che si trovano tutti i giorni a dover spiegare agli utenti che non è loro responsabilità se la portabilità non va a buon fine, rimettendoci tempo e risorse, senza nessun ristoro”.

Chiedo con forza alle Autorità e alle Istituzioni – conclude Levi – di convocare quanto prima un tavolo di lavoro, verificare se le nostre affermazioni corrispondono al vero, di confermare o smentire se ci sono stati già centinaia di migliaia di portabilità fallite, e di agire di conseguenza, individuando e implementando quanto prima quei semplici correttivi che possono risolvere definitivamente la situazione”.

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