HACKER

Anonymous all’attacco della Corea del Nord

Colpito uriminzokkiri.com, sito di regime. Violati i server e trafugate 15mila password degli utenti. Gli hacker: “Democrazia diretta e web libero o cancelleremo tutti i vostri dati”

Pubblicato il 02 Apr 2013

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La scure di Anonymous si abbatte anche sulla Corea del Nord. L’ultimo atto di pirateria informatica firmato dal gruppo di hacker ha colpito il sito di regime uriminzokkiri.com, che ha oltre 13mila follower su Twitter.

Un gruppo di pirati informatici che afferma di fare parte del collettivo Anonymous ha dichiarato di avere rubato oltre 15mila password degli utenti e di avere violato la rete intranet locale e i server di posta elettronica e di internet.

Nel messaggio diffuso online con cui rivendicano l’atto di pirateria, gli autori chiedono al governo di Pyongyang di fermare i test missilistici e le minacce di utilizzo di ordigni nucleari avanzate nei giorni scorsi. Tra le altre richieste ci sono le dimissioni del leader Kim Jong-un, l’instaurazione di un regime di democrazia diretta in Corea del Nord e l’accesso al web libero da ogni forma di censura. “Prima cancelleremo i vostri dati – si legge nel comunicato scritto in inglese – poi cancelleremo il vostro maledetto ‘governo’ dittatoriale”.

Il sito web uriminzokkiri.com – in inglese, cinese e russo con notizie ufficiali in piena aderenza con la linea politica del regime – era già stato attaccato dagli hacker il 27 gennaio. Nei giorni scorsi, invece, la Corea del Nord era stata indicata dalla Corea del Sud come responsabile di un mega-attacco informatico contro due banche e tre network sudcoreani, tra cui un canale televisivo, Ytn. Questo canale aveva realizzato un documentario in cui sosteneva come il Nord avesse pianificato circa 70.000 attacchi informatici a siti di enti pubblici di Seul negli scorsi cinque anni.

In realtà nel Paese retto dal dittatore Kim Jong-un Internet è ancora molto poco diffuso. Su una popolazione di circa 25 milioni di persone, infatti, solo 4.000 possono navigare in rete (in pratica i membri della classe dirigente). La maggior parte dei nordcoreani usa un sistema di Intranet, ma non ha accesso al World Wide Web e, in ogni caso, la rete è sottoposta a controlli e censure. A gennaio scorso il presidente esecutivo di Google, Eric Schmidt, in visita ufficiale nello Stato asiatico, aveva esortato il governo nordcoreano a “concedere alla popolazione l’accesso a Internet se vuole incrementare la crescita”.

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