La Fieg si è detta disponibile a riavviare il confronto, riservandosi però di valutare “condizioni e limiti”, sulla rassegna stampa della Camera online, fino all’anno scorso gratuita per tutti gli utenti della rete e poi “chiusa” al grande pubblico a seguito di un accordo tra Federazione degli editori e Montecitorio che ne prevede la fruizione, da gennaio 2013, ai soli onorevoli.
In un comunicato la Federazione spiega che “tre parlamentari del Pd si sono rivolte alla Presidente della Camera perché si attivi per far sì che la rassegna stampa destinata agli onorevoli torni, malgrado l’accordo con la Fieg, ad essere pubblicata on-line ed accessibile senza limiti”.
Gli editori sottolineano poi che “nell’accordo fra la Camera dei Deputati e la Fieg si è già concordemente riconosciuta la ‘specialità’ della funzione istituzionale e democratica svolta dal parlamento, prevedendo un modello di fruizione della rassegna stampa che non ne penalizzi le specifiche esigenze informative”.
Quindi si afferma la “la disponibilità della Fieg all’avvio di un confronto per valutare con la Camera dei Deputati condizioni e limiti, anche temporali, per la pubblicazione di una rassegna stampa contenente una selezione di articoli tematicamente correlati alle funzioni istituzionali svolte”. Si specifica comunque che questa è “una assoluta eccezione nel panorama internazionale” e “nessuna altra istituzione pubblica consente un tale tipo di accesso” e si avverte: “Non si può giungere al ripristino della precedente situazione, in violazione delle norme sul diritto d’autore”.
Lo scorso dicembre era stata ufficialmente oscurata per gli utenti online la rassegna stampa gratis sui siti di Camera e Senato. Palazzo Madama e Montecitorio hanno raggiunto un accordo con la Federazione degli editori che prevede, da gennaio 2013, la pubblicazione degli articoli esclusivamente sulla rete interna per le esigenze informative dei parlamentari e di altri soggetti istituzionali autorizzati.
Il raggiungimento dell’intesa era stato accolto con soddisfazione dalla Fieg. “L’interruzione della pubblicazione sui rispettivi siti internet degli articoli di giornali e l’impegno assunto da ambedue le istituzioni di verificare la effettiva titolarità, in capo alle società ed agenzie di rassegne stampa, dei diritti di riproduzione e di utilizzazione economica dei prodotti editoriali da esse forniti – aveva sottolineato il presidente della Fieg, Giulio Anselmi – rappresentano un importante riconoscimento delle legittime richieste degli editori in materia di diritto d’autore”.
Erano piovute proteste, invece, sulla rete, dove la rassegna stampa rappresentava per molti un’apprezzata risorsa informativa gratuita garantita da una squadra di redattori e archivisti che ogni mattina alle 9 pubblicava in rete un centinaio di articoli tratti dai quotidiani in edicola. Per scongiurare la fine di questo servizio si era adoperato anche il presidente della Camera Gianfranco Fini. “La rassegna online – aveva chiarito – è un servizio offerto gratuitamente ai cittadini e che garantisce un effettivo pluralismo dell’informazione. Personalmente non vedo perché nell’era di Internet la rassegna debba essere oscurata”.