L'INTERVENTO

Banda ultralarga, Cassa depositi e prestiti: “Ruolo dello Stato è rilevante”

Il presidente Gorno Tempini: “Se non ci fossero stati Cdp e il progetto Open Fiber, l’Italia non sarebbe dove è oggi nelle reti di ultima generazione. Ma la tecnologia va usata, è questa la chiave”. E sul dossier Tim: “Il Paese si deve dotare e deve poter contare su infrastrutture digitali all’altezza delle sfide”

Pubblicato il 02 Gen 2023

Giovanni_Gorno_Tempini

Siamo già l’esempio che lo Stato è rilevante nelle reti”: in un’intervista alla Stampa il presidente di Cassa depositi e prestiti Giovanni Gorno Tempini fa il punto sull’evoluzione dell’infrastrutturazione negli ultimi anni e guarda al futuro.

Il ruolo forte di Cdp e il progetto Open Fiber

Se non ci fossero stati la Cassa Depositi e Prestiti e il progetto Open Fiber, l’Italia non sarebbe dove è oggi nelle Ngn, le reti di ultima generazione. Tuttavia, questo è nulla se la tecnologia non è usata: questa è la chiave in un sistema come il nostro caratterizzato dalla frammentazione delle imprese e da una minore propensione a investire in nuove tecnologie”. Il presidente evidenzia che “il ruolo dello Stato nella gestione delle reti deve essere rilevante e, anzi, lo è già”.

L’evoluzione tecnologica

“Il lavoro è continuo perché le tecnologie cambiano senza sosta. Sino a qualche anno fa, lo Spazio non era contemplato dai discorsi sul futuro delle tlc. Oggi abbiamo una società che si occupa di lanciatori, come SpaceX che, attraverso la propria rete di satelliti, sta diventando una rete di telecomunicazione. Il tema delle infrastrutture è un lavoro mai finito. Guai a chi sta fermo”.

Positivi i segnali sugli investimenti: “Mi rassicura vedere che l’economia italiana ha saputo reagire bene alla pandemia e a ciò che ne è seguito”, e ci sono “due segnali” che “invitano a non essere pessimisti”: “il primo è il venture capital”, segno che l’imprenditoria si sta rinnovando, poi la produzione industriale tornata ai livelli pre-pandemici ma con un consumo di gas che nel 2022 è calato del 20%.

L’economia delle reti e il Pnrr

L’economia tiene anche se viviamo tempi di incertezza. Nel Pnrr la questione fondamentale è che comincino ad aprirsi i cantieri“. Quanto al ruolo di Cdp, Gorno Tempini puntualizza che “non è una cassaforte” né un “magazzino di cose”.

Riguardo al Pnrr “nel 2023 ogni attenzione deve andare alla realizzazione dei programmi. Le milestone sono state rispettate, ma non significa che non ci siano incognite. Le materie prime e i costi in generale si sono modificati in modo rilevante, bisogna tenerne conto e parlarne con l’Europa.

Il futuro di Cdp

Parlando del futuro di Cdp, il presidente osserva che “per arricchire l’attività della Cassa ci vuole una intelligenza che vada oltre il concetto di ‘cassaforte'”, osserva che “oggi siamo meglio capiti. In casi come l’operazione Ita non siamo stati chiamati in causa. La Cassa è al servizio di una crescita intelligente del Paese. Non solo per le partecipazioni azionarie ma anche per favorire l’accesso al credito e le capacità di consulenza. Non è un magazzino di cose o partecipazioni”.

Il dossier Tim

Alla domanda su Tim si limita a rispondere che “quello che mi sento di dire è che la necessità che il paese si doti e possa contare su infrastrutture digitali all’altezza delle sfide è più alta che mai”.

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