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Telecom vola in Borsa su ipotesi di accordo con 3 Italia

L’operatore chiude a +7,8%. Il finanziere anglo-cinese Li Ka-Shing avrebbe incaricato Goldman Sachs per studiare la fattibilità di un’integrazione

Pubblicato il 04 Apr 2013

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Telecom Italia risale dal minimo storico di ieri e balza di oltre il 3% durante la giornata per chiudere con una “fiammata” finale a +7,8% 0,575 euro. mentre si torna a parlare di una possibile fusione con H3G. L’azione dell’ex monopolista della telefonia ha vissuto un giorno sugli altari e un giorno nella polvere, guidata nel primo caso dalle voci che davano gli americano di Verizon interessati a Vodafone e nel secondo dalla smentita del colosso Usa. Nel frattempo il gruppo di Franco Bernabè starebbe lavorando a nuovi dossier, tra cui quello di 3 Italia. Nonostante le smentite del suo numero uno, il finanziere anglo-cinese Li Ka-Shing, la società avrebbe incaricato Goldman Sachs e lo studio Bonelli Erede Pappalardo per studiare la fattibilità di un’integrazione tra il quarto operatore del mobile tra il quarto operatore del mobile italiano e l’ex incumbent.

Lo scorso fine settimana la stampa era tornata a parlare di una possibile integrazione con 3 Italia, che però aveva smentito, sottolineando che “è priva di ogni fondamento” qualunque ipotesi di integrazione con Telecom Italia”. Secondo Intermonte “il problema sarebbe la valutazione di 3 Italia, che ha ancora un Ebitda contenuto”.

Il titolo ha bruscamente accelerato al rialzo sul finale complici le indiscrezioni di stampa sul fatto che il prossimo consiglio di amministrazione del gruppo, convocato per l’11 aprile, possa effettivamente valutare eventuali operazioni M&A. Una delle opzioni che potrebbero essere valutate – rilanciata piu’ volte da vari quotidiani – riguarda un’operazione con 3 Italia, controllata di Hutchison Whampoa.

Secondo le indiscrezioni Goldman Sachs sarebbe al lavoro con il gruppo cinese per valutare una possibile operazione con la compagnia telefonica italiana. In base ad alcune valutazioni 3 Italia potrebbe venire valorizzata sui 2 mld di euro (ossia un multiplo superiore a 7 volte l’Ebitda).

Valutazione, che agli esperti di Intermonte (in una nota odierna) appare però troppo generosa e tale da far perdere a Telco il suo ruolo di azionista di riferimento del gruppo, considerando l’effetto diluizione. Anche gli analisti di Bernstein in un report della scorsa settimana focalizzavano la loro attenzione sull’opzione M&A ritenendola però più probabile. Una società cinese, così desiderosa di entrare in Europa e addirittura in Brasile, potrebbe acquisire a premio una partecipazione strategica dalle banche italiane, facendo cosiì “saltare” Telco tramite un aumento di capitale. Tutto questo, prosegue il broker, sembra interessante e con il prezzo dell’azione a livelli bassi, l’economia in difficoltà, e il Paese senza un Governo, la possibilità che ciò accada è più alta di prima, si leggeva in un report della banca d’affari. Le indiscrezioni, comunque, hanno contribuito a risollevare il titolo che dopo una serie di giudizi negativi delle banche d’affari, tra cui il pesante downgrade di Ubs (a sell da neutral), si era portato sui minimi storici.

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