La decisione del governo italiano di cominciare i pagamenti degli arretrati alle imprese è “positiva” e necessaria, urgente, ma deve trattarsi di una operazione che “non mette in discussione l’uscita dalla procedura per deficit pubblico eccessivo”. E’ questa la posizione della Commissione europea che ha ricordato quali sono i “paletti” all’interno dei quali dovrà collocarsi il decreto sui pagamenti ritardati della pubblica amministrazione che mira a sbloccare 40 miliardi in due anni.
Fonti comunitarie hanno spiegato che per l’Italia “è molto importante l’uscita dalla procedura perché rafforzerebbe la fiducia nella capacità del paese di mantenere i conti pubblici nella dinamica prevista”. Ciò vale sia per il deficit, che per Bruxelles a questo punto non deve superare quota 2,9% del pil quest’anno per evitare il rischio di sforamento del ‘tetto’ del 3%, sia per il debito pubblico, soggetto a sorveglianza specifica diretta secondo le nuove regole di bilancio.
Intanto il Tesoro è ancora al lavoro per sciogliere i nodi tecnici sul decreto. Oggi al ministero dell’Economia si è tenuto un incontro con la delegazione dell’Anci guidata dal presidente Graziano Delrio. “Abbiamo ragionato sui 7 miliardi. Abbiamo lavorato a livello tecnico sui testi per evitare che si creino disparità territoriali nei pagamenti. Bisogna trovare modalità di pagamento equo: ci vuole equilibrio”, ha spiegato Delrio al termine dell’incontro. Il presidente dell’Anci ha confermato che l’obiettivo è quello di approvare il decreto tra il fine settimana e lunedi’. “A giorni, tra il fine settimana e lunedì sarà tutto risolto”, ha sottolinetao Delrio spiegando che si vuole evitare che alcuni Comuni dove si sono concentrati i maggiori debiti finiscano per assorbire tutto il plafond delle risorse messe a disposizione.
Ieri è slittato il Cdm che avrebbe dovuto varare il provvedimento, dopo il via libera di Camera e Senato. “Il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, in accordo con il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera – si leggeva nella nota di Palazzo Chigi -anche a seguito delle articolate risoluzioni approvate ieri da Camera e Senato, ha fatto presente al presidente del Consiglio l’opportunità di proseguire gli approfondimenti necessari per definire il testo del decreto sui pagamenti dei debiti commerciali della PA”.
L’Ict, insieme all’edilizia e alla sanità, che i debiti della pubblica amministrazione recano maggiori danni alle imprese. In questi settori viene consumato gran parte del debito complessivo (più o meno il 90%: oltre 60 miliardi di euro su 71). Nel settore dell’Information & Communication Technology ammonta a tre 3 miliardi il credito vantanto dalla imprese con un ritardo medio di pagamento di 240 giorni.