L’operatore emiratino e& sale in Vodafone, arrivando a detenere il 12% del capitale. In una dichiarazione alla Borsa, la società ha fatto sapere che l’acquisto di azioni è stato completato il 17 gennaio, senza però specificare l’importo.
E&, una salita a tappe
A maggio 2022 e& (ex Etilasat) ha investito 4,4 miliardi di dollari per comprare il 9,8% di azioni di Vodafone, mossa che ha reso l’operatore primo azionista del gruppo britannico. Il mese scorso la quota è salita all’11%.
L’investimento è stato presentato come una operazione essenzialmente finanziaria ma senza amibizioni di scalata.
Il gruppo e& oggi ha una presenza importante in Africa Centrale e in parte del mondo arabo. Le principali partecipazioni riguardano infatti Mobily (Arabia Saudita), Ptcl e Ufone (Pakistan), Moov Africa (Benin, Burkina Faso, Repubblica Centrafricana, Costa D’Avorio, Gabon, Mali, Mauritania, Niger, Togo, Ciad), Maroc Telecom (Marocco). E ovviamente Etisalat stessa, che oltre agli UAE copre anche Egitto e Afghanistan.
Vodafone alla sfida del cambiamento
L’investimento arriva in un momento di cambiamento per Vodafone, che sta tagliando i costi ed è attualmente senza un ceo dopo le dimissioni di Nick Read: al timone, avendo assunto l’incarico ad interim, c’è la Cfo Margherita Della Valle.
Secondo quanto anticipato dal Financial Times, Vodafone sarebbe pronta a ridurre i costi attraverso una ristrutturazione che prevede il taglio di centinaia di posti di lavoro. Il FT riporta di come l’operatore starebbe valutando di rimodellare la propria struttura per arrivare a contenere i costi, risparmiando fino a un miliardo di euro. I rumors dicono che la maggior parte degli esuberi riguarderà la sede di Londra, dove la multinazionale opererà i tagli nell’arco dei prossimi cinque anni.
Per l’operatore si tratterebbe del più importante piano di ristrutturazione messo in campo negli ultimi cinque anni. I segnali del nuovo corso si erano iniziati a vedere già nel mese di novembre, quando l’azienda aveva annunciato la propria intenzione di varare un piano per il contenimento dei costi, mirato a fronteggiare gli outlook di mercato in peggioramento.
“Siamo impegnati a rivedere il nostro modello operativo, con l’obiettivo di snellire e semplificare la struttura”, aveva annunciato l’azienda aggiungendo che le misure specifiche sarebbero state rese pubbliche il primo febbraio con la presentazione della trimestrale.
Secondo l’analisi di FT il tema della riduzione dei costi riguarda non soltanto Vodafone, ma alcune delle più grandi e importanti compagnie di Tlc europee, che hanno visto scendere fino quasi a dimezzarsi il valore delle proprie azioni, come ad esempio Bt, Telefonica e Orange, guardando alla Spagna o alla Francia.
La cessione della controllata ungherese
Vodafone Group ha raggiunto anche un accordo per la vendita della sua controllata ungherese, Vodafone Magyarorszag Zrt, alle società 4iG e Corvinus, una holding controllata dallo Stato. Le due società – fa sapere il gruppo tlc in una nota – hanno infatti completato la due diligence e hanno formulato un’offerta vincolante per la vendita del 100% della controllata, per un controvalore di 1,7 miliardi di euro (660 miliardi di fiorini ungheresi), che rappresenta un multiplo di 8,4 volte l’Ebitda after lease rettificato per il periodo di 12 mesi conclusosi il 31 marzo 2022. I proventi della cessione, che era stata annunciata nel mese di agosto, verranno utilizzati per ridurre l’indebitamento. Il completamento dell’operazione è soggetto alle consuete condizioni e dovrebbe avvenire nel gennaio 2023.