Con l’annuncio di un utile netto per il 2022 inferiore alle attese, in calo del 17% a 19,1 miliardi di corone (circa 1,7 miliardi di euro), e di un quarto trimestre in discesa del 39% a 6,2 miliardi a causa di oneri e accantonamenti eccezionali legati in particolare a un caso di possibile corruzione in Iraq, il gruppo svedese Ericsson guarda al 2023 senza nascondere le preoccupazioni. “Le prospettive a breve termine – sottolinea il ceo Borje Ekholm nella relazione finanziaria annuale – rimangono incerte”, tanto che la telco afferma di aspettarsi “venti contrari” almeno nella prima metà del 2023 dall’impatto del deterioramento macroeconomico globale.
Ericsson è solo l’ultima azienda tecnologica a mostrare l’impatto dei clienti che “stringono la cinghia” per via delle preoccupazioni dovute al rallentamento economico globale. Davanti a queste fosche prospettive, la società di Stoccolma ha già annunciato l’intenzione di tagliare i costi di 9 miliardi di corone (880 milioni di dollari) entro la fine del 2023. Il Chief financial officer Carl Mellander ha fatto sapere che ciò comporterebbe “la riduzione di consulenti, proprietà immobiliari e anche personale dipendente”, senza però puntualizzare se i tagli di posti di lavoro saranno simili a quelli del 2017, quando Ericsson ha licenziato migliaia di dipendenti e si è concentrata sul ritorno alla redditività.
Vendite in crescita del 3%, trainate da reti e imprese
Dalla relazione finanziaria emerge poi che il reddito lordo è aumentato a 30,8 miliardi di euro, mentre il margine lordo è diminuito al 41,4% (43,2%) principalmente a causa del cambiamento del business mix nelle reti e degli addebiti precedentemente annunciati per le rescissioni contrattuali e gli adeguamenti del portafoglio in cloud software and services. L’Ebita esclusi gli oneri di ristrutturazione ammonta a 12,8 miliardi di euro, con un margine Ebita del 10,8% (17,9%). Le vendite organiche del gruppo sono cresciute del 3%, trainate da un aumento del 4% nelle reti e del 16% nelle imprese. Il reddito lordo è aumentato a 100,7 miliardi di euro con incrementi nei segmenti reti, software e servizi cloud ed enterprise.
“Siamo concentrati sulla navigazione attraverso venti contrari a breve termine, attraverso le nostre iniziative commerciali, ma anche sul rendere Ericsson più efficiente in termini di costi” ha spiegato il ceo Borje Ekholm. Ericsson si aspetta che i suoi clienti, gli operatori di reti di telecomunicazioni, “continuino a risparmiare denaro in risposta ai venti contrari macroeconomici”, anticipando gli adeguamenti delle loro scorte di apparecchiature di telecomunicazione. Queste tendenze “hanno iniziato ad avere un impatto sulle reti (divisione principale di Ericsson) nel quarto trimestre e ci aspettiamo che continuino almeno durante la prima metà del 2023″, precisa il gruppo svedese. Ericsson proporrà il pagamento di un dividendo di 2,70 corone per azione dalle 2,50 dello scorso anno. Di fronte a una situazione economica più difficile, Ericsson ha annunciato a dicembre un piano di risparmio di 820 milioni di euro, di cui prevede di vedere i primi effetti “nel corso del secondo trimestre del 2023”.
Ekholm: “Piena fiducia nel lungo termine”
“Con il nostro risultato del quarto trimestre, siamo sulla buona strada per raggiungere il nostro obiettivo Ebita a lungo termine del 15-18% entro il 2024 – commenta ancora Ekholm -. Rimaniamo pienamente impegnati nelle nostre ambizioni strategiche e abbiamo piena fiducia nel lungo termine. Durante il trimestre, abbiamo compiuto progressi misurabili verso il raggiungimento di queste ambizioni, in un contesto di ampi venti contrari macroeconomici. Come abbiamo detto durante il nostro Capital markets day, ci sono incertezze a breve termine, tuttavia, siamo ancora nella fase iniziale del lancio globale del 5G e della diffusa digitalizzazione aziendale.
La nostra strategia rimane radicata nel promuovere una crescita sostenibile e massimizzare il valore per tutte le parti interessate. Siamo fiduciosi di disporre del team e della strategia giusti per estendere la nostra leadership nelle reti mobili; raggiungere la redditività nel software e nei servizi cloud; eseguire nel nostro segmento enterprise ad alta crescita; modellare il panorama del settore diventando una società di piattaforme che sfrutta la piattaforma di innovazione 5G; e continuare il nostro fermo impegno per una cultura dell’integrità”.
“Voglio ringraziare tutti gli oltre 100.000 colleghi che hanno reso possibile tutto questo: la vostra passione, il vostro impegno e le vostre competenze mi ispirano e mi rendono orgoglioso di Ericsson e del nostro ruolo di vero leader del settore – aggiunge il ceo – Da qui in poi, continueremo a concentrarci sul rafforzamento della nostra leadership nelle reti mobili, sul raggiungimento della redditività nel software e nei servizi cloud e sulla spinta segmento Enterprise in forte crescita. Siamo pronti a plasmare il panorama del settore diventando un’azienda piattaforma”.
Brevetti: previsti ricavi in crescita
Nell’ultimo trimestre Ericsson fa infine sapere di aver sottoscritto un contratto pluriennale di licenza di brevetto Ipr con un importante licenziatario. “Questo risultato positivo – dichiara il ceo – ci posiziona bene per acquisire ulteriori accordi di licenza di brevetto 5G tra i produttori di cellulari e in nuove aree come l’elettronica di consumo e l’IoT. Prevediamo una significativa crescita dei ricavi dei diritti di proprietà intellettuale nei prossimi 18-24 mesi“.