Consip ha completato l’attivazione di tutti i lotti della gara “Sanità digitale, – Sistemi informativi sanitari e Servizi al cittadino”. I relativi servizi sono quindi immediatamente disponibili per gli acquisti della PA. Il valore complessivo contrattuale è di 540 milioni di euro.
L’iniziativa fa parte di un pacchetto di gare destinate a supportare la trasformazione digitale della Sanità pubblica in coerenza con gli obiettivi della Missione “Salute” del Pnrr – M6C2 1.1.1, e si colloca fra le gare strategiche previste dal Piano triennale per l’informatica della Pubblica amministrazione.
Sanità digitale: i nuovi servizi
Attraverso l’Accordo quadro le PA potranno acquisire con “ordine diretto” o tramite “appalti specifici”:
- servizi applicativi dedicati ai Centri unici di prenotazione (Cup), interoperabilità dei dati sanitari, piattaforme applicative, portali e app – sviluppo ed evoluzione software, migrazione applicativa, configurazione e personalizzazione di soluzioni software, manutenzione adeguativa e correttiva, supporto specialistico, conduzione applicativa e infrastrutturale (lotti 1-4)
- servizi di supporto – project management, supporto al monitoraggio, change management, Pmo e demand management, digitalizzazione dei processi sanitari, It strategy ed advisory (lotti 5 e 6).
Iniziativa strategica del Pnrr
Insieme alla gara per i “Sistemi informativi clinico assistenziali “(cartella clinica elettronica,, enterpise imaging e telemedicina) del valore di oltre 1 miliardo di euro – il cui contratto è già attivo dallo scorso giugno – la nuova iniziativa rappresenta lo strumento principale per la realizzazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sulla Missione 6 (Salute) – Componente 2 1.1.1 (Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero – Digitalizzazione). L’investimento impegna in totale 1,4 miliardi di euro di risorse Pnrr.
Obiettivo di entrambe le iniziative è quello di migliorare l’efficienza dei livelli assistenziali e adeguare strutture e modelli organizzativi ai migliori standard di sicurezza internazionali, attraverso l’adozione di soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate e il potenziamento del patrimonio digitale e di supporto al processo di trasformazione digitale delle strutture sanitarie pubbliche.
La digitalizzazione della PA
Per la digitalizzazione della Pa italiana, al 30 settembre 2022, sono stati attivati contratti per 6,5 miliardi di euro destinati all’acquisizione di beni e servizi Ict, pari al 46% dello “scaffale di offerta” complessivo (14,1 miliardi), secondo i dati di Consip.
All’interno dello “scaffale Ict” − che comprende infrastrutture e reti, licenze software, apparati e macchine per ufficio, telefonia e comunicazione, servizi professionali, servizi di sicurezza − una posizione rilevante è occupata dall’offerta di servizi strategici Ict, che fa segnare contratti già attivati per un valore complessivo di oltre 5,2 miliardi (un totale di 46 lotti).
Si tratta di iniziative che coprono tutta le esigenze delle pubbliche amministrazioni nel loro percorso di trasformazione digitale − dall’adozione di modelli cloud per piattaforme, infrastrutture e software alla progettazione ed erogazione di servizi digitali, dalla gestione del patrimonio informativo fino alla cybersecurity − e sono anche funzionali alla attuazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Ricetta elettronica prorogata di un anno
Intanto ci sarà un altro anno per ricevere via mail ed sms le ricette mediche. L’ordinanza sulle ricette dematerializzate introdotta dalla Protezione civile sotto emergenza Covid, e che scadeva il 31 dicembre, ha trovato spazio nel decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei ministri. Soddisfatti gli addetti ai lavori: “La ricetta elettronica ha accelerato in modo considerevole il processo di digitalizzazione della dispensazione del farmaco – afferma Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi) – Si tratta di una misura importante che auspichiamo possa diventare strutturale nel prossimo futuro, mantenendo l’impianto attuale che prevede che il medico trasmetta per via telematica il promemoria al paziente, al quale è garantita la libera scelta di recarsi dal proprio farmacista di fiducia ai fini della dispensazione del medicinale”.