IL DECRETO

Debiti PA: domani il Cdm, ma si rischiano manovre aggiuntive

Stando alla bozza predisposta dal governo i maggiori interessi sul debito saranno pagati con “corrispondente riduzione lineare” delle spese dei ministeri. E il Mef potrà adottare misure correttive urgenti se l’obiettivo pareggio di bilancio non verrà rispettato

Pubblicato il 05 Apr 2013

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È previsto per domani il Cdm che dovrà esaminare il decreto che mira a sbloccare 40 miliardi in due anni per rimborsare i debiti della PA verso le imprese. La “soluzione” per alleggerire l’impatto sui conti pubblici sarebbe stata trovata utilizzando la leva dell’indebitamento, i cui maggiori interessi saranno pagati con “corrispondente riduzione lineare” delle spese dei ministeri. Una sorta di spending review aggiuntiva per tagliare i costi improduttivi della spesa pubblica.

Stando alla bozza in mano ai ministri Grilli e Passera, il ministero dell’Economia sarà pronto a intervenire con “l’adozione di provvedimenti correttivi urgenti” – presumibilmente manovre di rientro – per onorare l’obiettivo del pareggio di bilancio e rispondere alle richieste di Bruxelles (la Ue ieri aveva la misura “necessaria”, avvertendo però che non si sarebbe dovuta mettere in discussione l’uscita dalla procedura per deficit pubblico eccessivo).

Gli enti locali in crisi liquidità potranno chiedere un anticipo alla Cassa depositi e prestiti. L’anticipazione sarà concessa, entro il 15 maggio 2013 e restituita con piano di ammortamento con durata fino a un massimo di 30 anni. Altro elemento inserito nel provvedimento è il criterio anagrafico del credito vantato nei confronti della pubblica amministrazione: sarà data precedenza ai crediti più vecchi.

Il Patto di Stabilità sarebbe in parte bypassato per un importo complessivo di cinque miliardi di euro per i pagamenti di debiti maturati alla data del 31 dicembre 2012 e sostenuti nel corso del 2013 dagli enti locali.

La bozza prevede infine la creazione di un tavolo per verificare l’erogazione e il rientro dei prestiti. Al tavolo potranno partecipare rappresentanti del Tesoro e rappresentanti delle Regioni. Si stabilisce infine la sottoscrizione di un contratto Mef e la regione interessata per definire le modalità di erogazione e di restituzione delle somme. Il tasso di interesse a carico della Regione è fissato il giorno della sottoscrizione del contratto, prendendo come riferimento il rendimento di mercato del Btp a 3 anni in corso di emissione.

L’Ict, insieme all’edilizia e alla sanità, che i debiti della pubblica amministrazione recano maggiori danni alle imprese. In questi settori viene consumato gran parte del debito complessivo (più o meno il 90%: oltre 60 miliardi di euro su 71). Nel settore dell’Information & Communication Technology ammonta a tre 3 miliardi il credito vantanto dalla imprese con un ritardo medio di pagamento di 240 giorni.

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