Gli Stati Uniti starebbero valutando la possibilità di tagliare interamente Huawei dai fornitori americani, vietando tutte le vendite al colosso cinese negli Usa accusato di legami con Pechino (sempre negati da Huawei). Lo scrive Reuters in base a indiscrezioni trapelate dall’amministrazione americana ma non confermate né da Washington né dalla società cinese.
Ma intanto la possibile escalation nella tech war ha scatenato la reazione della Cina, che si è detta “seriamente preoccupata” dai rumors diffusi dai media. “È pura egemonia tecnologica – ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning -. La Cina si oppone con forza alla generalizzazione Usa del concetto di sicurezza nazionale, all’abuso del potere statale e all’irragionevole soppressione delle società cinesi”.
Huawei, ban totale negli Usa?
Per Reuters l’amministrazione del presidente Joe Biden potrebbe sospendere le licenze finora concesse alle aziende americane per vendere tecnologie alla società cinese (prodotti non legati alle reti 5G). Alan Estevez, capo dell’ufficio Industria del Dipartimento del commercio americano, sta conducendo col suo staff un’analisi di tutte le politiche legate alla Cina per valutare se il governo dovrà adottare misure ulteriori per restringere l’esportazione di tecnologie alle società cinesi.
Per il Financial Times, che cita varie fonti vicine alla situazione, sarebbero già partiti gli stop alle nuove licenze: il dipartimento del Commercio Usa avrebbe notificato ad alcune società l’indisponibilità a concedere nuovi permessi per l’esportazione di tecnologia Usa a Huawei.
Le vendite delle aziende americane a Huawei sono limitate già da anni, perché Trump ha imposto alle aziende Usa l’obbligo di ottenere autorizzazioni ad hoc per rifornire di apparecchiature il colosso cinese.
Tech war, battaglia sui chip
La mossa arriva mentre Washington intensifica gli sforzi per lavorare con gli alleati per rallentare la spinta della Cina a sviluppare tecnologie all’avanguardia come i semiconduttori che vengono utilizzati nell’intelligenza artificiale e nelle armi ipersoniche.
La scorsa settimana gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo trilaterale con Giappone e Paesi Bassi che imporrebbe restrizioni alle società dei paesi che esportano apparecchiature per la produzione di chip in Cina. Già a ottobre gli Stati Uniti hanno imposto restrizioni unilaterali alle società americane che esportano apparecchiature per la produzione di semiconduttori.
La risposta di Pechino
Le indiscrezioni dei media trapelano proprio mentre si prepara, per il weekend, la prima visita del segretario di Stato Antony Blinken, non ancora confermata da Pechino, che dovrebbe tentare di migliorare le comunicazioni bilaterali. Le questioni delle tecnologie sensibili, della sicurezza nazionale e delle forniture a Huawei potrebbero ritrovarsi tra i temi “caldi”.
La Cina intanto reagisce alle pressioni Usa facendo sapere che le restrizioni all’export sono una pratica che “viola tutti i principi dell’economia di mercato e le regole economiche e commerciali internazionali, minando la fiducia della comunità internazionale nell’ambiente imprenditoriale statunitense: è una pura egemonia tecnologica. La Cina continuerà a salvaguardare con decisione i diritti e gli interessi legittimi delle società cinesi“.