Dai droni ai robot passando per gps, piattaforme satellitari e soluzioni Iot. Sono queste le tecnologie salva-ambiente e taglia-costi più adottate dal 64% delle aziende agricole italiane. Emerge dall’analisi di Coldiretti secondo cui sono i cambiamenti climatici la leva n.1 per l’agricoltura 4.0 del nostro Paese. Ma serve colmare i ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane dove quasi 1 famiglia su 3 (32%) non dispone di una connessione adeguata.
Quanto vale l’agritech italiano
Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Smart Agrifood – sottolinea Coldiretti – il valore del mercato dell’agritech è cresciuto nel giro di cinque anni del 1500%, passando da 100 milioni di euro a 1,6 miliardi.
Tra le soluzioni più adottate dalle imprese innovative c’è l’informatizzazione dell’azienda attraverso software di gestione (adottata nel 40% dei casi), sistemi di monitoraggio e controllo di macchine e attrezzature agricole (23%), servizi di mappatura e di coltivazioni e terreni (19%), sistemi di monitoraggio di coltivazioni e terreni (14%) e sistemi di supporto alle decisioni (12%).
La superficie agricola coinvolta dalla nuova ventata di innovazioni tecnologiche e digitali è di quasi un milione di ettari a livello nazionale pari al 6% della superficie totale ma – continua Coldiretti – esiste un grande potenziale di crescita soprattutto con l’utilizzo dei Big Data Analytics e dell’Internet of Things.
La tecnologia digitale – sottolinea Coldiretti – è poi alla base del sistema blockchain per la tracciabilità dei prodotti e la garanzia dell’origine considerata sempre più importante con il 53% dei consumatori che cerca spesso informazioni sulla tracciabilità dei prodotti agroalimentari al momento dell’acquisto, dal sito internet del produttore al qr code fino alla realtà aumentata.
Chi sono i nuovi agricoltori
Un profondo cambiamento che vede in prima fila proprio le nuove generazioni con quasi una impresa agricola giovanile su tre (31%) che applica oggi tecniche di agricoltura di precisione, secondo un’analisi Coldiretti sulla base del Rapporto del centro Studi Divulga. Ma tra i giovani molto apprezzato è anche l’utilizzo dei social per la promozione delle proprie attività: più di un giovane su tre (37%) usa i social network per promuovere le proprie attività, con Facebook che rimane il canale preferito (71%).
In ritardo la diffusione della banda larga
Occorre però, sottolinea Coldiretti, colmare i ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane, visto che quasi 1 famiglia su 3 (32%) che vive in campagna non dispone di una connessione adeguata.
“Un gap insopportabile che penalizza le imprese agricole e che va superato per poter utilizzare al meglio nelle campagne tutto il potenziale delle nuove tecnologie – dice il presidente della Coldiretti Ettore Prandini -. Vogliamo invece portare lo sviluppo tecnologico a tutte le aziende anche tramite il fondo da 225 milioni di euro inserito nella legge di Bilancio grazie all’impegno del ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e che potrà essere sfruttato per voucher all’innovazione”.