Un nuovo ricorso per pratiche anticoncorrenziali è stato presentato all’antitrust Ue contro Google da un gruppo di 17 operatori battezzato FairSearch. Nel mirino dei concorrenti di Google, tra cui Microsoft, Oracle, Nokia, Expedia, TripAdvisor, che hanno costituito FairSearch, pratiche anti-concorrenziali legate al sistema per telefoni mobili Android.
Secondo i ricorrenti, Google usa Android come “cavallo di Troia” per monopolizzare il mercato nel settore della telefonia mobile e controllare i dati dei consumatori. L’accusa è quella di utilizzare Android per “avvantaggiare le apps di sua produzione, presenti nel 70% degli smartphone in circolazione”, ha detto Thomas Vinje, il capo degli avvocati al servizio di Fairsearch Europe.
FairSearch contesta a Google il vincolo al quale lega i produttori che usano Android e vogliono proporre applicazioni come Maps, YouTube o Play ad accettare anche altri servizi della gamma di applicazioni del gruppo a spese delle offerte concorrenziali.
No comment sulla nuova denuncia ai danni di Google da parte di Joaquin Almunia, commissario Ue alla Concorrenza, anche se i funzionari della Commissione hanno esaminato a fondo il sistema operativo Android durante l’indagine condotta da Bruxelles a partire dal 2010, in parallelo al dossier scaturito dall’accusa di posizione dominante nel settore delle ricerche online.
Almuinia ha poi aggiunto di aver ricevuto alcune proposte da Mountain View nell’ultima settimana volte a superare la preoccupazione della Commissione sulle ricerche.
In un comunicato l’avvocato di FairSearch Thomas Vinje indica che lo scopo di Google è “confondere i suoi partner: chiediamo alla Commissione di agire rapidamente e in modo deciso per proteggere la concorrenza e l’innovazione in questo mercato cruciale. Se non sarà fatto nulla ciò incoraggerà Google a riprodurre gli abusi di posizione dominante nelle piattaforme mobili verso le quali si orientano sempre più i consumatori, che sono dominate dal sistema Android“.
I ricorrenti sono gli stessi che si trovano contro Google nell’inchiesta aperta dalla Commissione europea nel novembre 2010 per abuso di posizione dominante: l’inchiesta riguarda la preferenza imposta da Google nei ‘link’ di servizi specifici come viaggi e ristoranti. Google è anche sotto il tiro delle autorità di sei paesi europei per la protezione dei dati.
La settimana scorsa Android è finito sotto i riflettori, dopo l’annuncio di Home da parte di Facebook, la super App che consente di accedere a tutti i servizi del social network in maniera privilegiata rispetto alle altre app presenti sugli smartphone.