Il 2023 sarà l’anno del ritorno alla crescita del business domestico di Tim: questo uno dei principali obiettivi messo nero su bianco nel nuovo Piano industriale 2023-2025 di Tim presentato dall’Ad Pietro Labriola e approvato dal cda all’unanimità. Il consiglio ha anche approvato il bilancio preconsuntivo 2022 (qui i risultati) e deliberato di non procedere alla cooptazione di un consigliere in sostituzione di Arnaud de Puyfontaine, tenuto conto dell’approssimarsi dell’Assemblea che sarà chiamata a decidere sulla nomina.
“Ci sono più luci che ombre davanti noi e il futuro di Tim sarà migliore del suo recente passato”, evidenzia l’Ad Pietro Labriola. “Oggi Tim più credibile di un anno fa e il mercato inizia a credere nella nostra azienda”
Accelerazione a livello di Gruppo
“Nonostante un contesto macroeconomico profondamente mutato rispetto all’anno scorso, il nuovo piano è in continuità con il precedente e con il progetto presentato al Capital Market Day (luglio 2022). In particolare, grazie ai risultati del 2022 migliori delle attese, il piano prevede un’ulteriore accelerazione a livello di Gruppo”, spiega la telco in una nota.
Il dossier rete e l’offerta di Kkr
Bocche cucite sull’offerta di Kkr: “Capisco molto l’interesse che c’è intorno alla cessione di Netco ma oggi non faremo alcun commento su questo e aspetteremo il 24 febbraio quando il cda si riunirà per prendere una decisione”, ha detto Labriola in durante la conference call con gli analisti aggiungendo che “è rassicurante che ci sia una forte attenzione su settore Tlc, ci auguriamo succeda qualcosa”. “Negli ultimi 12 mesi – ha aggiunto Labriola – ci siamo impegnati a fondo per sensibilizzare i decisori politici e l’opinione pubblica su alcuni temi specifici che il settore sta affrontando in Italia. Negli ultimi tre anni gli investimenti sulle telecomunicazioni sono stati 2-3 volte superiori a quelle delle utilities e Tim è il secondo spender in termini di Capex, indipendentemente dal settore”.
L’effetto domino dall’operazione Netco
“Per avere un deleverage (riduzione del debito, ndr) efficace è ovvio che ci dovranno essere operazioni straordinarie, non è solo ‘smantellamento del debito’ ma un’opzione strategica, il mercato vedrà una concentrazione e per essere pronti bisogna migliorare la condizione del debito”, ha detto Labriola. “Nei tre anni del piano succederà sicuramente qualcosa in caso di una vendita della rete scatenerà un effetto domino”.
Business unit separate per cogliere opportunità
“Vogliamo creare business unit separate per aumentare le opzionalità, creando un terreno di gioco per cogliere al volo opportunità migliori per gli azionisti. Ora si parla di Netco perché abbiamo ricevuto un’offerta”. Riguardo a Tim Enteprise e all’offerta arrivata da Cvc Labriola ha puntualizzato che “non ci interessa vendere a qualsiasi costo. Puntiamo a valorizzazione dell’azienda”.
Iliad e l’interesse in ServCo
“Nessuna trattativa né interlocuzione in corso con Iliad”: così risponde Labriola a una domanda di CorCom in merito alle dichiarazioni del ceo di Iliad, Benedetto Levi il quale ha ribadito che “in presenza di occasioni siamo pronti a considerarci soggetti attivi di un consolidamento sul mercato”.
I target finanziari del triennio
Riguardo ai target finanziari del triennio ( con l’attuale modello organizzativo e di business Ifrs 16/After Lease) si stimano ricavi di Gruppo da servizi in crescita low single digit nel 2023 con il business domestico sostanzialmente stabile e il Brasile in crescita high single digit e ricavi di Gruppo da servizi in crescita low single digit Cagr ‘22-‘25
L’Ebitda organico di Gruppo è previsto in crescita mid single digit nel 2023, con il business domestico stabile/in crescita low single digit e il Brasile in crescita low double digit. L’Ebitda organico di Gruppo è atteso in crescita nel periodo di piano mid single digit Cagr ‘22-’25. L’Ebitda organico After Lease di Gruppo è stimato in crescita low to mid single digit per il 2023. E L’Ebitda organico After Lease di Gruppo è previsto in crescita mid single digit Cagr ‘22-‘25;
Sul fronte Capex di Gruppo si attesteranno a circa 4 miliardi di euro quest’anno e saranno stabili nell’arco del piano. A livello domestico gli investimenti annui ammonteranno a 3,1 miliardi di euro di investimenti annui.
Le linee strategiche del business
- Tim Consumer: proseguono le iniziative volte a implementare la strategia di posizionamento premium Value vs. Volume, con l’obiettivo di una differenziazione rispetto ai concorrenti. Proseguirà altresì il progressivo repricing della base clienti, assieme all’introduzione di meccanismi di adeguamento all’inflazione.
- Tim Enterprise: per il 2023-2025 prevista una crescita superiore al mercato di riferimento, con un Cagr dei ricavi pari al 6% in orizzonte di piano, grazie a un’accresciuta standardizzazione e industrializzazione delle offerte e al consolidamento di una proposta in bundle per la Pubblica Amministrazione.
- NetCo: le priorità strategiche di Tim sono una forte spinta alla migrazione delle linee su tecnologia Ftth, associata a un ambizioso piano di copertura delle reti fissa e mobile. Entro il 2025 il Gruppo ha l’obiettivo di raggiungere in Ftth il 48% delle unità immobiliari del Paese. Sul segmento mobile la priorità è la massimizzazione della copertura in 5G, che entro il 2025 raggiungerà il 90% della popolazione.
- Tim Brasil: l’azienda mantiene la sua focalizzazione su una strategia di valore e annuncia che trarrà un’ulteriore spinta alla crescita dall’integrazione degli asset di Oi, continuando nel suo percorso verso una ‘Next Gen Telco’.
- La strategia Esg: il piano 2023-2025 definisce le priorità Esg per tutte le aree di business e le operations con l’obiettivo di migliorare l’impatto a livello ambientale e sociale e al contempo i risultati di business. Tutto ciò tramite la ricerca di efficienza, l’utilizzo dell’economia circolare nei processi, gli acquisti innovativi e sostenibili, la fornitura di nuovi servizi per la PA e le imprese, guidando la transizione digitale.