TikTok ha in programma di aprire altri due data center in Europa, in aggiunta a quello in via di realizzazione a Dublino. È la stessa società ad averlo annunciato per bocca di Rich Waterworth, direttore generale del gruppo per le operazioni nella regione, che ha firmato un post sul blog aziendale. La mossa punta ad attenuare le preoccupazioni espresse da Bruxelles sulla sicurezza dei dati degli utenti e ad allentare le pressioni normative sulla società.
I piani per la migrazione dei dati in Europa
Nei frequenti scambi intercorsi negli scorsi mesi con le autorità di controllo e i governi dell’Unione europa, i dirigenti della piattaforma che fa capo alla cinese ByteDance hanno cercato di assicurare ai propri interlocutori che i dati personali degli utenti non sono accessibili e che i suoi contenuti non possono essere manipolati dal Partito Comunista Cinese o da chiunque altro sia sotto l’influenza di Pechino.
L’app per la condivisione di video brevi intende ora espandere le proprie infrastrutture di storage nel vecchio continente, ha scritto Waterworth. “Siamo in una fase avanzata di finalizzazione di un piano per un secondo data center in Irlanda con un fornitore di servizi terzo, in aggiunta al sito annunciato l’anno scorso”, precisando che “siamo anche in trattative per stabilire un terzo data center in Europa per integrare ulteriormente le nostre operazioni pianificate in Irlanda”. La migrazione dei dati degli utenti europei di TikTok inizierà quest’anno e continuerà fino al 2024“, ha precisato Waterworth.
La crescita degli utenti e la lente del Digital Services Act
L’azienda ha anche dichiarato di aver raggiunto una media di 125 milioni di utenti attivi mensili nell’Ue tra agosto 2022 e gennaio 2023, il che la sottopone alle più severe norme europee sui contenuti online, a partire dal Digital Services Act (Dsa).
Il Dsa classifica infatti le aziende con più di 45 milioni di utenti come piattaforme online di grandi dimensioni e impone loro la gestione del rischio, la revisione contabile esterna e indipendente, la condivisione dei dati con le autorità e i ricercatori e l’adozione di un codice di condotta.
La Commissione europea aveva dato alle piattaforme online e ai motori di ricerca tempo fino al 17 febbraio per pubblicare i loro utenti attivi mensili. Le piattaforme online di grandi dimensioni hanno quattro mesi di tempo per conformarsi alle regole o rischiare multe.
Twitter, per esempio, ha dichiarato di avere 100,9 milioni di utenti mensili medi nell’Ue, sulla base di una stima degli ultimi 45 giorni. Alphabet ha fornito una serie di numeri basati sugli account degli utenti e un’altra serie di numeri basati sui destinatari che hanno effettuato l’accesso, affermando che gli utenti possono accedere ai suoi servizi sia quando accedono a un account, sia quando sono stati disconnessi. Il numero medio mensile di utenti registrati è stato di 278,6 milioni per Google Maps, 274,6 milioni per Google Play, 332 milioni per Google Search, 74,9 milioni per Shopping e 401,7 milioni per YouTube. Meta, infine, ha dichiarato di avere 255 milioni di utenti attivi medi mensili su Facebook e circa 250 milioni di utenti attivi medi mensili su Instagram negli ultimi sei mesi del 2022.