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Bollette luce e gas: fino a 460 euro di risparmio all’anno con i dispositivi smart home

Grazie all’uso delle soluzioni di ultima generazione si possono ridurre del 23% i consumi del riscaldamento e del 20% quelli elettrici. 550 i prodotti certificati Matter. Il nostro Paese primo in Europa per tasso di crescita del mercato: giro d’affari da 770 milioni, balzo del 18%

Pubblicato il 17 Feb 2023

L’utilizzo dei dispositivi di Smart Home potrebbe contribuire a ridurre sensibilmente i consumi energetici annuali, rispettivamente del 23% per il riscaldamento e del 20% per la componente elettrica. Un risparmio che vale circa 330 euro l’anno per un bilocale di 70 mq, e fino a 460 euro per un trilocale di 110 mq. A dirlo è a ricerca sulla Smart Home dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentata oggi durante il convegno “La Smart Home guarda al futuro: energia, servizi, ecosistemi”. L’indagine ha analizzato le tecnologie disponibili sul mercato e l’utilizzo che ne fanno gli italiani.

Nonostante gli oggettivi vantaggi dell’IoT applicati alla gestione dei device e degli elettrodomestici di casa, tra i consumatori, il nesso tra “risparmio energetico” e “tecnologia smart” non è ancora ampiamente noto: gran parte degli italiani, per risparmiare energia, adotta comportamenti virtuosi (81%) o acquista dispositivi ed elettrodomestici che consumano meno (42%), mentre sono ancora pochi quelli che sfruttano gli oggetti smart per il monitoraggio dei consumi in tempo reale (17%), che gestiscono tramite scenari riscaldamento e raffrescamento (11%), ancora meno quelli che gestiscono sistemi di accumulo e autoproduzione da fonti rinnovabili (4%) o attivano servizi per ottimizzare i consumi (2%).

L’evoluzione delle tecnologie per la Smart Home

Prosegue d’altra parte l’evoluzione delle tecnologie abilitanti per la Smart Home. In particolare, nel corso del 2022 la Connectivity Standard Alliance (Csa) ha completato le specifiche di Matter, il nuovo standard di riferimento per la Smart Home.

“Matter ha visto la sua prima versione rilasciata a ottobre 2022, con un po’ di ritardo sulla roadmap definita nel 2020”, spiega Antonio Capone, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Internet of Things. “Al momento esistono 550 dispositivi certificati Matter e 150 sono in fase di certificazione. L’organizzazione rilascerà aggiornamenti biennali, che includeranno nuovi dispositivi supportati così come nuove funzionalità e migliorie del protocollo. Parallelamente, i produttori di semiconduttori si sono allineati per introdurre sul mercato ambienti di sviluppo in grado di facilitare il lavoro degli sviluppatori: saranno gli strumenti e i framework necessari per mettere a punto delle applicazioni che favoriranno il lancio sul mercato dei primi dispositivi Matter-compliant”.

Il mercato: l’Italia cresce più degli altri Paesi europei

Nel 2022 il mercato della Smart Home in Italia ha comunque confermato un buon tasso di crescita (+18%) rispetto al 2021, arrivando a toccare quota 770 milioni di euro (13 euro/abitante). Un incremento percentuale superiore a quello degli altri paesi europei, superiore a quello registrato in Spagna (+10%, 530 milioni di euro), Regno Unito (4 miliardi di euro, +4,1%) e Francia (1,3 miliardi, +2%), mentre è in calo la Germania (-5%, 3,7 miliardi).

Sono le soluzioni più “vicine” al risparmio energetico, quali caldaie, termostati, valvole termostatiche e condizionatori connessi, a trainare le vendite, con una quota pari al 20% (150 milioni di euro). È l’area che cresce di più (+41%), favorita in particolare dalla vendita di numerose caldaie connesse, spesso abbinate ai termostati smart, che beneficiano di incentivi quali Superbonus ed Ecobonus.

Seguono le soluzioni per la sicurezza, un comparto da 150 milioni di euro (19% del mercato, +20%). Un mercato trainato da soluzioni hardware quali videocamere, sensori per porte/finestre e serrature connesse, anche se inizia a crescere anche la quota di servizi. Oltre alle offerte più consolidate, legate ad abbonamenti che consentono di archiviare su cloud immagini e video, di fare chiamate automatiche di emergenza o di attivare servizi di pronto intervento in caso di allarme, iniziano a crescere le vendite di assicurazioni furto e incendio pay-per-use con premio variabile a seconda dei giorni di attivazione della polizza.

Al terzo posto ci sono gli elettrodomestici smart, con 140 milioni di euro (18% del mercato, +4%), un settore che ha tenuto grazie al progressivo ampliamento dell’offerta, con i principali produttori che presentano ormai l’intera gamma “connessa”.

Al quarto posto troviamo gli smart speaker (137 milioni,18% del mercato, +5%), con un rallentamento del trend di crescita dovuto in gran parte alla progressiva saturazione del mercato, che vede sempre più abitazioni già dotate di uno o più speaker al loro interno. La rimanente quota del mercato è costituita da casse audio (9%, +10%), lampadine (7%, +9%), serie civili connesse (4%, +55%), smart plug (prese elettriche intelligenti, 2%, +25%), dispositivi per gestire tende e tapparelle da remoto (2%, +31%) e soluzioni di Assisted Living (1%, +12%).

Le abitudini e le aspettative dei consumatori

“Il 2022 ha portato grandi novità sul fronte della domanda e dell’offerta di soluzioni smart per la casa”, commenta Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things. “L’aumento dei prezzi dell’energia ha spinto i consumatori a porre maggiore attenzione ai propri consumi, sfruttando in parte anche le tecnologie smart. Lato offerta, si assiste al riposizionamento di alcuni dei principali player sul mercato, con strategie che mettono sempre più al centro il risparmio energetico. Parallelamente, si rafforza l’offerta dei nuovi servizi smart per la casa, con nuovi modelli di business in rampa di lancio, e si evolve il ruolo degli ecosistemi, con Matter in prima fila tra le iniziative più rilevanti. Anche negli ultimi dodici mesi è continuata la carenza di semiconduttori e materie prime, che ha parzialmente rallentato lo sviluppo del mercato”.

La maggior parte dei consumatori italiani con oggetti connessi in casa utilizza frequentemente le funzionalità smart (63%, +2% rispetto al 2021). L’App è la principale interfaccia (72%) e cresce il numero di consumatori in grado di attivare in autonomia le App associate agli oggetti smart (78% dei rispondenti, +24% rispetto). La gestione della Smart Home rimane ancora un’esperienza abbastanza frammentata per l’utente, ma si notano dei miglioramenti: il 34% utilizza un’unica App per gestire più dispositivi (+11% rispetto al 2021), nella maggior parte dei casi dello stesso brand (22%, +6%), ma in alcuni anche di brand differenti (12%, +5%).
Considerando le aspettative dei consumatori per il futuro, la maggior parte vorrebbe una completa integrazione e comunicazione tra i dispositivi smart installati, in grado di attivarsi e impostare scenari in autonomia (36% dei rispondenti).

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