Il Cda di Telecom Italia ha dato via libera ai negoziati con 3 Italia. Dopo sei ore di riunione il consiglio di amministrazione, ha affidato a un comitato interno la verifica “in tempi ristretti dell’interesse della società alla prosecuzione del percorso”, si legge in una nota. Il comitato sarà formato dal presidente Franco Bernabè, da Luigi Zingales (indipendente), da Elio Catania, Gabriele Galateri e Julio Linares.
“Il management ha riferito dei contatti preliminari intervenuti con 3 Italia e il suo azionista di controllo Hutchison Whampoa relativi a un percorso di integrazione di 3 Italia in Telecom Italia -si legge nella nota – eventualmente mediante conferimento o fusione per incorporazione, che il gruppo Hutchison Whampoa ha condizionato, tra l’altro, all’acquisizione di un’ulteriore quota azionaria in Telecom Italia, tale da farne l’azionista di riferimento della società. Il Cda ha inoltre deliberato di dare mandato al management di definire il percorso operativo di fattibilità per la separazione della rete di accesso. Telecom Italia chiude in positivo in Piazza Affari.: i titoli della compagnia telefonica hanno guadagnato l’1,74% a 0,61 euro.
In generale gli analisti sono convinti del fatto che l’operazione apporterebbe a Telecom benefici dal punto di vista industriale, anche se devono essere valutati con attenzione i termini dell’operazione e gli impedimenti che si potrebbero presentare a livello politico. Equita Sim ritiene che “il newsflow di brevissimo termine dovrebbe essere positivo, in quanto l’impatto sui numeri e soprattutto sulla valutazione di Telecom secondo noi sarebbe molto buono, alle condizioni indicate in questi giorni dalla stampa, mentre i problemi principali dell’operazione – governance e authority – si presenteranno solo in seguito”. Su Telecom il rating è hold, con target price a 0,78 euro.
Anche per gli esperti di Kepler “l’operazione avrebbe senso se il prezzo di acquisizione – la stampa riporta a 2 mld euro di enterprice value, ovvero a un multiplo sull’Ebitda 2012 pari a 7,6 volte – fosse ampiamente giustificato dalle sinergie, dai potenziali benefici fiscali e dal miglioramento della competitività”. Gli analisti specificano poi che “il deal potrebbe rappresentare un punto di svolta per Telecom Italia se l’accordo includerà, tra l’altro, l’acquisto da parte di Hutchison Whampoa delle azioni possedute da Telco” con una separazione del network come secondo step. Kepler spiega però che “qualsiasi operazione che coinvolge Telecom e Telco richiederebbe il supporto politico e da questo punto di vista al momento l’Italia non offre visibilità”.