EXIT STRATEGY

Universal Analytics addio, come scegliere il nuovo provider?

Dal 1° luglio Google dismetterà il software. Le aziende potranno passare al GA4 o scegliere un altro fornitore. Ma facendo attenzione alla flessibilità dei dati, alla garanzia di tracciamento e alla qualità del servizio di assistenza

Pubblicato il 21 Feb 2023

Analyst,Working,With,Business,Analytics,And,Data,Management,System,On

Dal 1° luglio 2023 Universal Analytics sarà dismesso da Google, ponendo milioni di utenti, a cavallo di aziende e organizzazioni data-driven, davanti a un bivio: passare alla piattaforma di nuova generazione proposta da Mountain View, GA4, o cogliere questa opportunità per vagliare delle alternative e trovare lo strumento che, per caratteristiche e funzionalità, è ideale per il proprio marketing stack.

“Chi per lavoro gestisce quotidianamente una grande mole di informazioni personali, infatti, deve scegliere con accuratezza i tool con cui operare, prendendo in esame alcuni elementi di cruciale importanza come quelli individuati”, sostiene Maciej Zawadziński, Ceo di Piwik Pro, provider di un software proprietario specializzato nell’analisi della customer journey su web e app. “Oggi nel mercato dei software di analytics non mancano numerose alternative di qualità capaci di riempire alcune notevoli lacune del gigante tech e offrire le funzionalità più adatte a ogni strategia data-driven”, continua Zawadziński. “Qualunque sia il vendor su cui ricada la scelta, è importante che dietro tale decisione siano state prese in considerazione caratteristiche fondamentali quali la sicurezza, la piena compliance legale e le funzionalità aggiuntive a vantaggio del business”.

In virtù di questa convinzione, l’azienda ha stilato una serie di caratteristiche utili per valutare il tipo di offerta che meglio si adatta alle esigenze del business.

Approccio privacy-friendly

La crescente attenzione al tema e le sempre più articolate normative a riguardo rendono oggi la tutela della privacy una priorità per tutte le organizzazioni che attingono a dati personali. Un’attenzione che dovrebbe, così, portarle a optare per soluzioni di analytics che raccolgono, misurano e analizzano i dati nel rispetto del diritto alla riservatezza di chi li ha concessi.

Una tecnologia di questo tipo assicura, infatti, agli utenti il pieno controllo sui propri dati: prima di acconsentire alla loro raccolta, l’individuo viene informato in modo trasparente su come questi verranno utilizzati, con chi verranno condivisi, dove verranno conservati e trasferiti. Inoltre, dopo aver espresso il consenso, il soggetto può accedere ad essi, modificarli, cancellarli e prevenire azioni al riguardo.

Ogni variazione a quanto concordato viene, poi, comunicata e tutti i cambiamenti allo status del consenso vengono prontamente e automaticamente applicati al sistema. Questi metodi di analytics non solo si basano sui principi di “privacy by design” (in cui misure tecniche e organizzative per la protezione dei dati vengono applicate fin dalle fasi di progettazione), ma pongono particolare cura alla sicurezza tramite procedimenti volti a minimizzare i rischi di data leak e breach. Accortezze che contribuiscono generare fiducia nei consumatori che, sentendosi salvaguardati, sono maggiormente predisposti alla condivisione delle proprie informazioni.

Utilizzo dei dati e flessibilità di tracciamento

Nonostante i passi da gigante della tecnologia, i software di analytics hanno dei limiti che non devono essere tralasciati durante la selezione del tool da inserire nel marketing stack. Alcuni strumenti, per esempio, presentano all’utente un tetto massimo di hit mensili oppure dei vincoli sul numero di obiettivi e transazioni tracciabili.

Le organizzazioni intenzionate a svolgere le proprie attività di web tracking nel modo più agevole possibile, perciò, dovrebbero rivolgersi a strumenti flessibili, che permettano loro di tracciare liberamente tutte le azioni, le proprietà e gli eventi desiderati e raggiungere, in tal modo, una più profonda conoscenza del consumatore.

Accesso a dati grezzi e non campionati

Per un’efficace strategia di business data-driven è essenziale l’accesso a un set di dati completo. Alcuni software di analisi, però, campionano i dati una volta raggiunte determinate soglie di sessioni mensili, creando report parziali o fuorvianti. Optare per alternative che offrono dati non campionati potrebbe pertanto garantire decisioni più precise e informate.

Similmente, non va trascurata la possibilità o meno di accedere ai dati grezzi che consentono di dettagliare con maggiore cura i report, oltre a garantire più flessibilità nel caso di valutazioni avanzate. I dati grezzi possono essere liberamente plasmati e utilizzati anche per realizzare campagne mirate, risolvendo problemi di discrepanza tra dati e migliorando l’analisi. Meglio dunque prediligere software che non concedono l’accesso solo a informazioni aggregate.

Servizio clienti e supporto dei professionisti

Un progetto di web analytics non è sempre semplice: problematiche tecniche, risultati non raggiunti o conoscenza superficiale delle funzionalità del software potrebbero comprometterne il successo. Ecco perché molti vendor mettono a disposizione ampie librerie di contenuti online o offrono accesso a una community di utenti in cui scambiare opinioni e cercare supporto. Il customer service, però, è ben più complesso del semplice passaggio di istruzioni.

Nella valutazione di un nuovo fornitore, quindi, dovrebbe avere un peso anche l’assistenza che questo offre ai suoi clienti, come la possibilità di interfacciarsi con un account manager dedicato o un service delivery manager in grado di comprendere le aspettative dell’utente e aiutarlo a trovare le giuste risposte. Un ulteriore plus è offerto, infine, da servizi come l’onboarding personalizzato e un monitoraggio 24/7, che assicura di intervenire con prontezza in caso di errori da risolvere rapidamente.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati