Slitta al 24 marzo la deadline dell’offerta non vincolante presentata a Tim dal fondo americano Kkr per rilevare Netco. Lo rende noto Tim in una nota in cui dichiara di aver ricevuto una lettera in cui è stato comunicato il nuovo termine.
La richiesta del Governo e il ruolo di Cdp
Tim evidenzia che – secondo quanto indicato nella lettera – “la proroga del termine è dovuta ad una richiesta del Governo di disporre di ulteriori quattro settimane per effettuare una analisi congiunta degli aspetti pubblicistici dell’operazione concernenti i poteri esercitabili dal Governo nel settore”, alias dell’eventuale esercizio del golden power e comunque legati alla questione della rete nazionale. Resta da chiarire il ruolo di Cdp: continua a restare alta l’attesa di una controfferta da parte della Cassa insieme con il fondo Macquarie (possibili anche altri soggetti in campo) in risposta a quella di Kkr. Finora però tutto tace.
Si va avanti con la due diligence
Il fondo Kkr – fa sapere Tim – ha confermato “la propria disponibilità a continuare un dialogo costruttivo con Tim” e a procedere con le attività di due diligence. Tim conferma il cda del 24 febbraio per discutere dell’offerta e assumere le decisioni del caso.
Il piano di Kkr vale 27 miliardi
Il piano di Kkr sarebbe così articolato: sul piatto 18 miliardi per rilevare Netco (gli asset di rete fissa al netto del backbone) più un “premio” da 2 miliardi in caso di via libera da parte della Ue al progetto di integrazione Tim-Open Fiber; 7 miliardi di investimenti per spingere l’infrastrutturazione a banda ultralarga.